MILANO – Le tanto agognate vacanze del (quasi) post Covid per molti italiani rischiano da trasformarsi da sogno in una corsa a ostacoli e in un salasso col caro prezzi.
A rendere ancora più salati i costi delle partenze ci sono infatti anche gli scioperi, come quello di domani in Italia che riguarda i voli. A incrociare le braccia saranno soprattutto i dipendenti di easyJet, Volotea, Ryanair, a cui si aggiungono i controllori di Enav. Potrebbe essere a rischio un volo su quattro. E cercare di ricomprare un altro biglietto per non rinunciare a partire può costare caro.
Il disagio, peraltro, sarebbe stato più pesante se la Commissione garanzia sciopero non avesse chiesto e ottenuto di ridurlo da 24 a 4 ore anche prendendo in considerazione proprio le migliaia di persone che sono in viaggio per le vacanze.
E i sindacati Filt Cgil e Uiltrasport dal canto loro annunciano “domani, domenica 17 luglio, lo sciopero di 4 ore, dalle 14 alle 18, di piloti e assistenti di volo delle compagnie aeree Ryanair, Malta Air e della società CrewLink”, ma fanno anche sapere: “Ci auguriamo di avere al più presto risposte concrete per assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori condizioni di lavoro dignitose, così da poter evitare ulteriori disagi ai passeggeri in questo periodo estivo”.
“Dopo gli scioperi degli scorsi 8 e 25 giugno – sottolineano le organizzazioni sindacali – i lavoratori italiani di Ryanair, Malta Air e Crewlink rivendicano condizioni contrattuali e salariali in linea con il contratto nazionale del trasporto aereo ed inoltre acqua e cibo per gli equipaggi, spesso impossibilitati a scendere dall’aereo anche per 14 ore consecutive e la cancellazione dei tagli ai salari introdotti per fronteggiare un periodo di crisi non più attuale”.
E la crisi morde sulle tasche dei vacanzieri anche per i rincari degli hotel, dei ristoranti e dei noleggi auto, con a monte il caro energia che pesando sulle imprese ha ricadute sui consumatori.
A fare i conti sugli impatti nel portafogli dei cittadini in viaggio e non solo è l’Unione Nazionale Consumatori che ha elaborato i dati Istat resi noti ieri sull’inflazione tendenziale di giugno per stilare classifiche dei rialzi di prodotti alimentari, caro vacanze e quella relativa a tutti i beni e servizi.
E per la top 20 annuale riferita a tutto il paniere Istat, vincono i voli europei ‘decollati’ del 139% su giugno 2021, al secondo posto l’Energia elettrica del mercato libero (+87,5%) che oramai si è adeguato con gli interessi agli aumenti scattati a partire da un anno fa nel mercato tutelato, al punto che ora il libero batte nei rincari il servizio di maggior tutela che invece resta in quinta posizione con +67,6%. Medaglia di bronzo ai voli intercontinentali (+70,7%).
Ma tornando al tema più attuale che mai, quello delle vacanze, nulla di buono quindi per chi si appresta a partire, specie se il luogo di villeggiatura è lontano. Nei primi posti della top ten dei rincari sulle ferie ci sono, infatti, oltre ai voli europei al primo posto con +139%), e intercontinentali al secondo posto con +70,7%), anche quelli nazionali alla quarta posizione con +33,3%. Il noleggio dei trasporti è sul gradino più basso del podio con +35,5%. Al quinto posto alberghi e motel con +22,8%, poi il trasporto marittimo con +18,7%, pensioni (+11,2%), in ottava posizione i pacchetti vacanza internazionali (+6,2%), il pasto in pizzeria (+5,1%). Chiudono la top ten i ristoranti con +4,5%.
LaPresse