Napoli – Le vaccinazioni a domicilio per i disabili procedono a rilento e le associazioni di categoria chiedono più collaborazione ai medici di famiglia. Lo fa notare Daniele Romano, presidente regionale della Fish Campania che riunisce 31 associazioni di diversamente abili. “Le criticità maggiori – spiega – si stanno verificando per le immunizzazioni a domicilio: c’è chi ha dovuto attendere un mese e mezzo dalla prenotazione. Nell’ultima settimana, però, qualcosa si è mosso, specie in provincia di Caserta, mentre nel Napoletano si va ancora a rilento”.
E’ una questione di organizzazione, nota Romano, e di “carenza di collaborazione da parte dei medici di famiglia, come abbiamo denunciato fin dal primo momento”. Fino a qualche tempo fa, nota Romano, la prenotazione dei pazienti disabili era affidata al medico di famiglia, ma “dopo molte segnalazioni, la Regione ha accolto la nostra richiesta di aprire la piattaforma della Soresa direttamente ai disabili”. Si è peraltro verificato un problema per le prenotazioni effettuate direttamente dal medico per i pazienti fragili: come riportato ieri su queste pagine, alcuni cittadini prenotati dal medico si presentano ai centri vaccinali, ma al personale non risultano in elenco.
Dalla piattaforma Sinfonia, utilizzata dai medici per i pazienti, risulta che la vaccinazione è fissata per quel giorno, ma negli elenchi in possesso delle strutture vaccinali i nomi non ci sono. “Abbiamo avuto anche noi segnalazioni in questo senso” nota Romano.
“Fin da gennaio – aggiunge il presidente della Fish – abbiamo scritto alla Regione chiedendo di dare priorità ai disabili e alle loro famiglie. cosa che è avvenuta solo a metà marzo. Inizialmente le prenotazioni sono state aperte solo ai disabili che rientrano nella “tabella 1”, solo dopo la nostra segnalazione sono stati inclusi anche gli “articolo 3 comma 3”, vale a dire i disabili gravi, come prevedeva del resto il Governo”.
C’è poi il problema dei caregiver: alcuni familiari di disabili hanno chiesto la vaccinazione dai primi di aprile e non sono ancora stati chiamati. “Purtroppo – nota il rappresentante delle associazioni – ci sono stati abusi da parte di alcune famiglie, in molti si sono registrati come caregiver senza esserlo. In effetti, alcuni che si prendono effettivamente cura dei parenti disabili non sono stati chiamati per la vaccinazione. Soprattutto dalla zona di Napoli abbiamo avuto segnalazione da alcuni genitori di disabili: i figli sono stati vaccinati, loro no. Consigliamo di contattare il distretto sanitario di appartenenza o di recarsi direttamente al punto vaccinale”.
Da ricordare che un mese fa la Commissione parlamentare Antimafia ha chiesto l’elenco dei vaccinati contro Covid-19 in 4 regioni italiane (fra le quali la Campania) inseriti nella categoria “altro”, cioè non appartenenti alel categorie che avevano diritto al vaccino. Secondo il presidente della commissone Nicola Morra, bisogna fare chiarezza su “una anomalia che si sta verificando in 4 Regioni e che riguarda i dati delle vaccinazioni, dati vengono acquisiti dal sito del governo e da cui si capisce quali sono i soggetti più vaccinati. Alcune priorità le ha date il governo stesso: militari, categorie fragili, medici, anziani. Nella categoria ‘altro’ dovrebbero esserci le categorie fragili: immunodepressi, chi ha patologie gravi, caregiver, ecc ma in 4 Regioni la categoria ‘altro’ raggiunge o supera le altre categorie”.