ROMA – Terze dosi al via, anche per over 60. Dopo la circolare del ministero della Salute, che allarga la platea delle persone cui è destinato il cosiddetto ‘booster’, nelle regioni si attiva la macchina organizzativa per raggiungere, oltre agli over 80, le rsa e il personale sanitario, anche dodici milioni di persone di età compresa tra i 60 e i 79 anni che sono già immunizzate e dovranno, nelle prossime settimane, tornare a vaccinarsi.
La terza dose va somministrata a partire da 6 mesi dopo il completamento del ciclo e, almeno una parte delle persone a cui è indirizzata la farà entro il 2021. Il terzo richiamo è consigliato, oltre che per i medici over 60, per le persone immunodepresse, in cura con chemioterapia, che abbiano subito trapianto di organo, o soffrano di una patologia che aumenti il rischio di aggravamento in caso di Covid.
Per il ‘booster’ è possibile utilizzare uno dei due sieri a Rna messaggero autorizzati dall’Agenzia italiana del farmaco(Pfizer o Moderna). Il ministero della Salute, per il momento, non pensa a un ulteriore ampliamento della platea della terza dose, ma la raccomanda con convinzione, anche in considerazione dei dati sull’efficacia dei sieri: negli over 80 non vaccinati, evidenzia l’Iss, il rischio di morte per Covid è 13 volte superiore rispetto agli immunizzati.
Intanto la campagna procede e arriva all’80% di vaccinati, ma se sul fronte adolescenti sono già 2.873.666 quelli che hanno completato il ciclo, per gli over 50, con quasi 3 milioni ancora senza copertura, non va ancora bene.
In particolare sono 229.844 gli over 80 senza dosi, 483.149 gli over 70, 839.670 gli over 60 e 1.435.196 gli over 50.
La speranza è che l’obbligo di green pass sul lavoro, che scatta il 15 ottobre, contribuisca a convincere almeno una parte degli indecisi.
Di Alessandra Lemme