Vaccini, campagna avanza: 7.8 mln dosi, ma Regioni non stanno tutte al passo

Foto Claudio Furlan / LaPresse

ROMA – Mentre la campagna vaccinale supera 7 milioni e 800 mila dosi somministrate, nelle Regioni si lavora senza sosta per il cambio di passo chiesto dal governo. Il commissario all’emergenza Figliuolo coordina, con l’aiuto di esercito e protezione civile, la distribuzione delle fiale da Nord a Sud e l’apertura dei nuovi punti vaccinali che nelle ultime tre settimane sono aumentati del 25%, salendo a 1.868.

L’obiettivo è passare, entro un mese, dalle attuali 200 mila somministrazioni al giorno, al mezzo milione, ma per farlo serve la fiducia dei cittadini, l’arrivo di dosi sufficienti e l’impegno di tutte le Regioni, alcune delle quali, in questo primo trimestre hanno faticato di più.

Il Lazio, oltre ad aver utilizzato l’83.4% delle dosi consegnate, ha già riprogrammato tutte le 25mila vaccinazioni saltate nei quattro giorni di blocco AstraZeneca e le recupererà in una settimana. In Lombardia, al contrario, le somministrazioni procedono più lentamente e si registrano disagi in varie province per problemi di funzionamento della piattaforma di prenotazione.

“Stiamo lavorando con tutte Regioni per accelerare – sottolinea il ministro Roberto Speranza su Rai1 -. Alcune sono partite più velocemente, altre stanno recuperando”. Ma il vero problema restano le consegne: dopo i tagli ripetuti, la primavera, anche su questo fronte, dovrebbe far voltare pagina, con un potenziamento imponente delle distribuzioni e l’arrivo in tre mesi di oltre 52 milioni di dosi.

Il temuto blocco da ‘paura AstraZeneca’ è in via di superamento senza serie ripercussioni, mentre prosegue l’impegno di esperti e politici per rassicurare i ‘vaccinandi’: da parte sua, il ministro Speranza si dice pronto, quando sarà il suo turno, a vaccinarsi con il siero anglo-svedese, ribadendone “efficacia e sicurezza”.

Domenica, dal hub di Pratica di Mare è partita la distribuzione alle regioni di 333.600 dosi di Moderna. E per implementare la campagna, l’esecutivo è pronto a mettere in campo dalle caserme alle farmacie, passando per ospedali e strutture pubbliche e private. L’idea sulla carta funziona, anche se suscita la reazione della Fnomceo, che pur apprezzando lo sforzo per accelerare le vaccinazioni chiede vengano sempre fatte sotto la supervisione di un medico.(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome