“Se non vogliamo che accada quello che stiamo vedendo in Gran Bretagna la terza dose dovrebbero farla tutti”. Lo ha detto Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, intervenuto nella trasmissione ‘Rotocalco 264’ condotta da Roberta Feliziani su Cusano Italia Tv. “C’è un’indicazione di opportunità e un’indicazione generale di sanità pubblica – ha affermato Crisanti -. L’indicazione di opportunità è che sappiamo che la protezione dopo 6 mesi scende in modo significativo, quindi tutte le persone vulnerabili e il personale sanitario dovrebbero farla il prima possibile. Poi c’è un’esigenza di sanità pubblica perché la maggior parte delle persone dopo 6 mesi dalla seconda dose diventa molto più suscettibile a trasmettere la malattia e in alcuni casi anche ad ammalarsi quindi la terza dose deve essere contemplata come un vero e proprio programma di sanità pubblica a lungo termine”.
(LaPresse)