ROMA – Mezzo milione di somministrazioni al giorno a partire da aprile a tutti gli italiani che lo vorranno vaccinati entro la fine di settembre. Il generale Francesco Paolo Figliuolo mette nero su bianco il suo piano per la campagna vaccinale. “Se faremo prima saremo stati più bravi. Se andrà male, tornerò a fare quello che facevo prima”.
Una battuta e nulla più perché il militare, da uomo di campo, le battaglie normalmente le fa “per vincere”. Una strategia basata su due pilastri: distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e incremento delle somministrazioni giornaliere. L’obiettivo è ambizioso e Figliuolo ha intenzione di utilizzare tutte le risorse disponibili. La prima ovviamente è la materia prima, ovvero le dosi fino a oggi carenti.
Secondo quanto si legge nel piano però entro la fine di giugno ne arriveranno 52 milioni. Fra queste circa 7 milioni del prodotto di Johnson&Johnson, un vaccino monodose che sarà cruciale. Le somministrazioni saranno fatte a tappeto. Come riserva verrà tenuto solamente l’1,5% delle dosi per poter fronteggiare con immediatezza esigenze impreviste, indirizzando le risorse nelle aree interessate da criticità. A tal proposito Figliuolo intende intervenire anche secondo il principio del punto d’accumulo, concentrando le risorse necessarie verso aree cluster e di piccoli dimensioni in stato di particolare necessità.
Per la “capillarizzazione” della somministrazione si aumenterà la platea dei vaccinatori e verrà dato impulso all’accordo per impiegare medici di medicina generale (fino a 44 mila), odontoiatri (60 mila), medici specializzandi (23 mila). Per quanto riguarda il potenziamento della rete vaccinale, che attualmente conta di 1733 punti, potranno essere utilizzati siti produttivi, le aree della grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni e della Conferenza episcopale italiana.
Fra le aziende che hanno dato la loro disponibilità Stellantis, Eni, Enel e Poste. Pure il mondo dello sport farà la sua parte con un accordo fra la struttura commissariale e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Ogni comitato regionale e ogni delegazione provinciale individueranno una struttura da adibire all’accoglienza delle persone che dovranno sottoporsi alla vaccinazione. Le atlete e gli atleti faranno da testimonial”, spiega il numero uno del Comitato Olimpico.
Ci sarà infine un potenziamento dell’infologistica con l’adozione in tempi brevi di soluzioni informatiche per l’ampliamento delle funzioni di prenotazione e somministrazione dei vaccini, garantendo la circolarità delle informazioni. A livello operativo è stato istituito un tavolo permanente per verificare quotidianamente l’andamento delle attività sul terreno coordinato dalla struttura commissariale al quale partecipano Protezione Civile, Regioni e Province Autonome con l’eventuale partecipazione di altri attori istituzionali e delle associazioni. Un’Italia che fa squadra per uscire insieme dall’incubo covid-19.(LaPresse)