NAPOLI – La campagna di vaccinazione in Campania prosegue a buon ritmo, ma c’è una nuova categoria di pazienti che sta vivendo un vero e proprio incubo. Sono i cosiddetti ‘fragili rimandati’. Si tratta di tanti over-60 e over-70 convocati per la somministrazione di AstraZeneca ma fermati dai medici negli hub dopo la visione dell’anamnesi. E’ capitato sia all’Asl di Benevento che in alcuni territori di Napoli.
Lo spiega a Cronache Maria (nome di fantasia per tutelarne la privacy), cittadina del Sannio: “Sono arrivata al centro vaccinale per ricevere la mia dose di AstraZeneca, mi ero registrata come over-60. Il medico, molto gentile e professionale, vista la mia anamnesi mi ha detto di iscrivermi nuovamente in piattaforma come ‘fragile’, in modo da ricevere un siero diverso, Pfizer o Moderna, più adatti al mio caso”.
Ma il problema è dietro l’angolo: “Da 20 giorni circa – aggiunge la cittadina beneventana – la piattaforma vaccinale non mi permette l’iscrizione perché risulto come già vaccinata, eppure la mia dose non l’ho ricevuta”. Di casi analoghi ce ne sono decine, Cronache ha preso anche visione dello scambio di mail tra l’Asl e i pazienti. Sollecitata, l’Azienda ospedaliera regionale beneventana, ha così risposto: “L’iter per le nuove iscrizioni è stato avviato”.
Passano i giorni, ma non arriva mai la convocazione o la notizia di avvenuta nuova iscrizione. E’ accaduto anche a diversi pazienti dell’Asl Napoli 1. Insomma, c’è qualche problema informatico che blocca questa persone rimandate indietro a causa del loro stato di salute e che, in teoria, dovrebbero essere richiamate per ricevere una dose diversa da AstraZeneca. Oltre al danno, c’è la beffa: questi pazienti sono conteggiati come ‘vaccinati in prima dose’, dunque rientrano nel conto che ogni giorno il governatore Vincenzo De Luca fornisce al governo e all’Istituto superiore di Sanità. Dall’Unità di crisi fanno sapere che “il problema è in via di risoluzione, ci vorrà solo qualche giorno in più”.
Sputi e minacce
nell’hub Napoli
Non è filata liscia la giornata di ieri. Sono volati insulti e minacce alla Mostra d’Oltremare di Napoli, il principale hub vaccinale del capoluogo. Dalle 14 in poi, infatti, l’attesa dei pazienti e le file si sono quintuplicati. Almeno una trentina di persone, infatti, si sono presentati nel centro vaccini per ricevere la propria dose di AstraZeneca ma, una volta arrivati di fronte a medici ed infermieri, hanno preteso di essere vaccinati con i sieri della Pfizer o di Moderna. I convocati della fascia d’età 60-69 erano 4mila e dunque il ritardo si accumulato sempre più. Tanto che il centro ha continuato le operazioni fino a notte.
Tra le centinaia di lamentele, vanno registrati anche casi molto spiacevoli. “Sono volati insulti, minacce, in alcuni casi si è arrivati alla colluttazione fisica, fortunatamente senza conseguenze – spiega Alfredo, presente al momento dei fatti – Prima i litigi tra personale sanitario e cittadini, poi tra gli stessi pazienti. Un paziente ha sputato in faccia a un vigilante Non sono stati momenti sereni per nessuno, per noi già in fila e in ansia è stato molto brutto”. In ogni caso, per sedare il principio di rissa, sono dovuti intervenire le forze dell’ordine, allertate dal direttore generale dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva. Le forze di polizia, già presenti sul posto, hanno sedato le proteste, riportando l’ordine. Alcuni cittadini hanno abbandonato la struttura, rifiutando dunque la somministrazione di AstraZeneca. Altri, invece, si sono rimessi in fila ed hanno atteso il proprio turno, rassegnati.