MILANO – Prende sempre più forma il piano di vaccinazioni anti-Covid nei luoghi di lavoro. L’Inail, i Ministeri del Lavoro e della Salute, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la struttura di supporto alle attività del commissario straordinario per l’emergenza hanno elaborato un documento che fornisce le prime indicazioni. Il requisito fondamentale è il rispetto di tre punti cardine: efficacia, efficienza e sicurezza per tutti i cittadini in ogni contesto della campagna di vaccinazione.
Vaccini in azienda
Nella pubblicazione – allegata a una circolare interministeriale del 12 aprile – è precisato che l’istituzione dei punti vaccinali nelle imprese dovrà garantire il rispetto di questi tre requisiti. Presupposti imprescindibili saranno comunque la disponibilità di vaccini, oltre che quella dell’azienda e la presenza del medico competente o di personale sanitario adeguatamente formato. Dovranno inoltre sussistere le condizioni di sicurezza per la somministrazione di vaccini. Fondamentale resta l’adesione volontaria e informata da parte dei lavoratori, oltre che la tutela della loro privacy.
Le linee guida
Gli spazi destinati alla somministrazione dovranno essere adeguati. Inoltre, per assicurare “tempestività, efficacia e livello di adesione”, si legge nelle linee guida, gli ambienti “potranno essere utilizzati per la vaccinazione di lavoratori appartenenti anche ad altre imprese, come quelli che prestano stabilmente servizio presso l’azienda utilizzatrice”. Inail, ministeri e regioni precisano che la vaccinazione nel luogo di lavoro rappresenta, comunque, un’opportunità aggiuntiva rispetto alle modalità ordinarie dell’offerta vaccinale che “saranno sempre garantite”.
Il documento presenta poi indicazioni operative. Le aziende dovranno registrare le vaccinazioni subito dopo la somministrazione, durante il periodo di osservazione post-vaccinazione della durata di almeno 15 minuti. E’ necessario inoltre prevedere personale in grado di gestire “reazioni avverse a rapida insorgenza”. Alle aziende viene inoltre raccomandato di segnalare all’autorità sanitaria competente “eventuali soggetti a rischio”, in modo che “possano essere vaccinati in ambiente protetto”. Le imprese sono inoltre tenute a programmare anche la somministrazione della seconda dose.
(AWE/LaPresse)