Copenaghen (Danimarca) – La Svezia raccomanda il booster contro il Covid-19 per tutte le persone di età compresa fra 18 e 65 anni sei mesi dopo avere ricevuto la seconda dose. Lo ha annunciato la ministra svedese per gli Affari sociali, Lena Hallengren, riferendo che sono circa 7 milioni le persone che nel Paese, che conta 10 milioni di abitanti, hanno ricevuto entrambe le dosi. Hallengren ha anche espresso preoccupazione per l’aumento di contagi da coronavirus. “Il governo prende sul serio la diffusione di contagi nel mondo” e “l’obiettivo di offrire la terza dose è essere pronti per un possibile peggioramento della situazione”, ha dichiarato Hallengren.
Il vaccino è “il nostro strumento più importante per gestire la pandemia”, ha detto Karin Tegmark Wisell, capo dell’Agenzia sanitaria pubblica svedese. E ancora: “Due dosi forniscono una buona protezione contro sintomi gravi e morte, ma l’effetto protettivo diminuisce con il tempo”. La Svezia in passato si era distinta tra i Paesi europei per la sua risposta relativamente indifferente alla pandemia. A tutti gli over 65 è già stata offerta una terza dose. Le autorità riferiscono che, in quella fascia d’età, il 26% ha ricevuto finora un booster.
Durante la pandemia, il Paese scandinavo non è entrato in lockdown né ha chiuso le attività commerciali, facendo affidamento invece sul senso civico dei cittadini per controllare i contagi. Le autorità hanno puntato sulla responsabilità individuale anziché sulle misure sanitarie del governo. La scorsa settimana la Svezia ha annunciato che introdurrà un certificato di vaccinazione digitale Covid-19 per riunioni ed eventi pubblici al chiuso con più di 100 persone.
(LaPresse/AP)