BRUXELLES – “Al momento, non ci sono prove chiare a sostegno della somministrazione di una seconda dose di richiamo a persone di età inferiore ai 60 anni che non sono a maggior rischio di malattie gravi. Né ci sono prove chiare a sostegno della somministrazione di un secondo richiamo precoce agli operatori sanitari o a coloro che lavorano in case di cura a lungo termine a meno che non siano ad alto rischio”. Lo scrivono l’Ema e l’Ecdc in una nota congiunta.
“Tuttavia, è probabile che i residenti nelle case di cura a lungo termine siano a rischio di malattia grave e dovrebbero essere presi in considerazione per dosi di richiamo in linea con le raccomandazioni nazionali. L’Ecdc e l’Ema hanno invitato le autorità sanitarie pubbliche in tutta l’Ue a pianificare ulteriori richiami durante le stagioni autunnali e invernali per le persone a più alto rischio di malattie gravi, possibilmente combinando le vaccinazioni contro il Covid-19 con quelle contro l’influenza”.
(LaPresse)