Vaccini, l’Oms chiede moratoria per terza dose: prima i Paesi poveri. Ue firma con Novavax

L'Organizzazione mondiale della sanità chiede una moratoria sui richiami del vaccino contro il Covid-19 ai Paesi 'ricchi', "almeno fino alla fine di settembre, per consentire di vaccinare almeno il 10% della popolazione di ogni Paese"

MILANO – L’Organizzazione mondiale della sanità chiede una moratoria sui richiami del vaccino contro il Covid-19 ai Paesi ‘ricchi’, “almeno fino alla fine di settembre, per consentire di vaccinare almeno il 10% della popolazione di ogni Paese”. A lanciare l’appello è stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, esortando: “Dobbiamo cambiare rotta”. Ha spiegato che oltre 4 miliardi di dosi sono state somministrate a livello globale, oltre l’80% nei Paesi ad alto e medio reddito, nonostante vi viva meno della metà della popolazione mondiale. “Centinaia di milioni di persone sono ancora in attesa della prima dose”, ha detto, comprendo le preoccupazioni per la variante Delta, ma è “inaccettabile” che gli stessi Paesi si accaparrino nuove dosi mentre le persone più vulnerabili nel resto del mondo sono a rischio.

Secondo l’Oms, non è dimostrato che nuovi richiami a chi ha già avuto due dosi siano efficaci. Più volte le Nazioni unite hanno già chiesto ai Paesi ricchi di fare di più per aumentare l’accesso al mondo in via di sviluppo. Intanto, l’Agenzia europea del farmaco (Ema) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sono tornati sul tema vaccini. Hanno sottolineato che il ciclo vaccinale completo protegge anche dalla Delta, rilevando anche che il “numero limitato di infezioni” tra gli immunizzati “non implica il fallimento” del vaccino, che protegge anche dalle forme gravi della malattia.

L’Unione europea, da parte sua, ha annunciato il settimo accordo per l’acquisto di vaccini con un’azienda farmaceutica, per l’accesso a un potenziale farmaco nel quarto trimestre del 2021 e nel 2022. Dopo che sarà arrivata l’approvazione dell’Ema, gli Stati membri potranno acquistare 100 milioni di dosi del vaccino Novavax, con un’opzione per 100 milioni di dosi aggiuntive. Nel frattempo, il Regno Unito va verso l’immunizzazione con Pfizer dei 16-17enni, avvicinandosi a Usa e altri Paesi europei, alcuni dei quali hanno aperto fino ai 12enni.

La pandemia continua però a correre. La Cina, dove il coronavirus è stato individuato per la prima volta 18 mesi fa, affronta un drastico aumento dei casi e un conseguente aumento delle restrizioni. L’ultima epidemia ha contato 400 casi in 25 città, tra cui Pechino, e contagi in 17 delle 32 province. Wuhan ha annunciato test di massa per la popolazione, voli interni sono stati cancellati e viaggi ferroviari interrotti, mentre il Paese sospenderà il rilascio dei passaporti ordinari se non per gravi necessità. L’Asia preoccupa anche per la situazione in Indonesia, che ha superato i 100mila morti: in 14 mesi ne aveva contati 50mila, ma in nove settimane ha raddoppiato il dato. L’Oms ha calcolato che nell’ultima settimana i nuovi casi nel mondo siano stati oltre 4 milioni, spinti dai picchi in Medioriente e Asia mentre in Europa c’è stato un calo del 9%. Nel mondo diminuiscono anche i decessi (-8%, non però nelle regioni sovracitate, dove aumentano di oltre un terzo). Nell’ultima settimana il numero più alto di casi è stato segnalato da Usa, India, Indonesia, Brasile e Iran, mentre sono ormai più di 130 i Paesi che hanno segnalato casi della variante Delta.

(LaPresse/Agnese Gazzera)

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