ROMA – Vaccini: l’innovazione aiuterà nel futuro. Trovato l’antidoto al Covid con i quattro vaccini ora in uso, bisognerà ovviare per il futuro alle metodiche e ai richiami oltre che alle varianti più prolifiche. Ad oggi sono allo studio nuove tipologie di vaccini da somministrare attraverso spray nasali, pillole e cerotti. Probabili soluzioni già a fine anno.
La soluzioni
Sono varie le cause farmaceutiche che stanno lavorando alla nuova sperimentazione. Vaxart che in collaborazione con l’Università di Stanford sta studiano alla soluzione di una tavoletta da assumere oralmente con la fase tre che potrebbe concludersi già ad inizio del prossimo anno. La tecnologia in sperimentazione è simile a quella dei vaccini basati su adenovirus modificati “che entrano nel corpo e stimolano la produzione delle difese: sono la proteina Spike e le nucleoproteine N su cui si sta lavorando intensamente già da qualche mese. Entrambe sono soggette a mutazione dunque ottimale per aggredire le varianti del Covid. Congelato il principio attivo e trasformato in polvere, viene poi inserito in una pillola che una volta deglutita, raggiunge la mucosa dell’intestino tenue, organo indispensabile per avviare la risposta immunitaria.
Altimmune invece sta procedendo sulla tecnologia intranasale con l’utilizzo di uno spray che, oltre ad eliminare l’ago, penetra nel punto cardine in cui si insinua in virus: il cavo orale. La Fase 1 prevista per l’estate di questo anno. Un vaccino adatto sia per adulti che per bambini. Si studiano inoltre altre soluzioni come l’Università di Oxford (uk) che con Astra Zeneca, l’Università di Helsinki(Fi) e quella di Pittsburgh (Usa)lavorano a tale opzione perché sembra che induca una risposta immunitaria più forte rispetto a quelle attuali praticate mediante iniezione.
In Canada la Medicago sta lavorando sulla piante che imparano a produrre particelle del tutto simili al virus, ma comunque non in grado di nuocere.