MILANO (LaPresse) – L’efficacia di una buona strategia non può che essere confermata dai numeri. A pensarla così è l’amministratore delegato di Bper Banca, Alessandro Vandelli. Che durante la presentazione dei conti del primo semestre agli analisti spiega che la “consistenza” del proprio piano è appunto confermata da risultati “solidi“. E’ un fatto che l’istituto chiuda i primi sei mesi dell’anno con un utile netto di 307,9 milioni di euro. Quasi triplicato rispetto agli 119,2 milioni registrati nel primo semestre dello scorso anno. “Possiamo dire di aver fatto un buon lavoro e di essere ancora più fiduciosi nel futuro“, continua il ceo. E sottolinea che Bper partirà da queste “solide basi” per costruire “un nuovo piano industriale di ampio respiro la cui approvazione è prevista dopo l’estate“.
Il Cet1 ratio del gruppo è pari al 14,72%, un risultato che come ricorda l’istituto è ampiamente superiore al requisito Srep 2018 fissato da Bce all’8,125%
Il Cet1 ratio fully phased è invece stabile all’11,63%. Sugli stessi livelli del primo trimestre nonostante l’impatto del rialzo dei rendimenti sulla riserva patrimoniale relativa ai titoli in portafoglio. La copertura sui crediti deteriorati è pari al 56,9%, “ai massimi livelli del settore bancario italiano“, chiarisce Bper. Il forte incremento del coverage è stato favorito, in particolare, dall’azione sugli accantonamenti realizzata in concomitanza con l’introduzione del nuovo principio contabile Ifrs9 a partire dallo scorso primo gennaio. Il margine di interesse sale dello 0,59% a 573,5 milioni, mentre le commissioni nette avanzano dell’8,3% a 389 milioni sostenute in modo particolare dal business della raccolta gestita e banca assurance.