Vasco Rossi bacchetta Paragone: “Giù le mani dalle mie canzoni”

Giù le mani da Vasco Rossi. A scagliarsi contro il mondo politico, colpevole di usare le sue canzoni, è il Blasco stesso.

Foto Carlo Cozzoli - LaPresse

MILANO – Giù le mani da Vasco Rossi. A scagliarsi contro il mondo politico, colpevole di usare le sue canzoni, è il Blasco stesso. La pietra dello scandalo è il video su Facebook postato dal senatore del Movimento 5 Stelle, noto per le sue velleità musicali e artistiche, Gianluigi Paragone. “Domani si vota su Rousseau e sento già l’eco di una canzone che parte da lontano e dice ‘c’è chi dice no, io non ci sono’. Io su Rousseau dico no, io non mi muovo”. In sottofondo, proprio la celebre canzone del Vasco nazionale. Che, però, non gradisce la citazione. Bastano poche ore e replica piccato: “C’è chi dice no lo dico io: i politici devono mettere giù le mani dalle mie canzoni! Che imparino a usare parole originali loro e a non strumentalizzare la musica!!”. E poi ci tiene a chiarire: “C’è chi usa le mie canzoni per le sue campagne politiche e di opinione… voglio sia chiaro che io non autorizzo nessuno a farlo e per quello che mi è possibile cerco di impedirlo! tanto meno si può pensare che io sia d’accordo con le opinioni di chi usa le mia musica per chiarire le sue idee confuse!!”. In sintesi, chi vuol dire no, lo dica quanto vuole. Ma non con le parole di Vasco.

LaPresse

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