ROMA – Disposto l’arresto del broker finanziario Gianluigi Torzi, messo sotto inchiesta dal Vaticano per essere coinvolto nella compravendita di un lussuoso palazzo a Londra. L’accusa che grava sulla sua testa è per “profitti illeciti per 15 milioni”.
Le indagini
Le indagini svolte da parte del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Roma, nate dalla richiesta del Promotore di Giustizia del Vaticano, per la compravendita di un palazzo al numero 60 di Sloane Avenue a Londra, hanno messo alla luce come una parte dei 15 milioni di euro di bonifici siano finiti nelle due società inglesi di Torzi per poi essere utilizzati per l’acquisto di società quotate in Borsa per un importo di oltre 4,5 milioni di euro. Tutte azioni che hanno portato al guadagno di altri 750mila euro che sarebbero stati a loro volta utilizzati per ricoprire un debito di 670mila euro di altre due aziende facenti sempre capo a Stozi.
Fatture false
Inoltre il Gip di Roma ha disposto la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di commercialista per Giacomo Capizzi (accusato anche di auto riciclaggio) Alfredo Camalò e Matteo Del Sette. I tre avrebbero emesso fatture false non riconducibili però all’acquisto dell’immobile londinese.