Vaticano, Papa: “Allo Ior gestione esclusiva delle attività finanziarie”

La rivoluzione finanziaria di Papa Francesco in Vaticano va avanti.

Foto Vatican Media / LaPresse in foto Papa Francesco

MILANO – La rivoluzione finanziaria di Papa Francesco in Vaticano va avanti. E sembra ispirarsi alle parole del Vangelo secondo Matteo (6,24): “Non potete servire due padroni: Dio e il denaro”. È così che la “Santa Sede” e “le Istituzioni collegate” ad essa “che siano titolari di attività finanziare e liquidità, in qualunque forma esse siano detenute, presso Istituzioni finanziarie diverse dallo IOR devono informare” l’Istituto per le Opere di Religione “e trasferirle presso di esso appena possibile entro 30 giorni dal 1° settembre 2022”. La decisione di Bergoglio di rendere lo Ior “in via esclusiva” il gestore patrimoniale e depositario del patrimonio mobiliare della Santa Sede è arrivata il 22 agosto nell’udienza concessa al Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin. A metterla nera su bianco il Rescritto del Santo Padre circa l’Istruzione sull’Amministrazione e gestione delle attività finanziarie e della liquidità della Santa Sede e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede. L’obiettivo di Francesco, nemmeno mascherato, quello di porre fine a decenni di cattiva gestione finanziaria. Culminati nello scandalo da 350 milioni di euro per il palazzo di Londra e per il quale sono a processo 10 imputati tra ex funzionari e intermediari vaticani, tra cui il cardinale Angelo Becciu. Ma anche altri episodi che affondano nei decenni di storia della Chiesa romana: dal Banco Ambrosiano alle spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità. Bergoglio ha deciso di tagliare di netto i cordoni ombelicali con il passato: la “interpretazione autentica” delle nuove disposizioni e dell’articolo 219, paragrafo 3, della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium emanata il 19 marzo 2022 punta a una nuova politica degli investimenti – sui quali il Papa si è già speso in prima persona per stabilire quali siano socialmente accettabili e quali no – centralizzata dal punto di vista bancario: l’unico canale sarà lo Ior. Fine dei ‘territori’ a gestione autonoma e opaca dentro la Chiesa; e basta anche con banche estere o comunque istituti di credito diversi dallo Ior.

di Francesco Floris

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