ROMA – A pochi giorni dalla sua partenza per il Kazakistan, dove prenderà parte per la prima volta al VII Congresso del leader delle religioni mondiali e tradizionali, Papa Francesco chiede ai fedeli, accolti in piazza San Pietro per l’Angelus, di accompagnarlo “con la preghiera” in quello che sarà a tutti gli effetti un “pellegrinaggio di pace”.
A Nur Sultan, capitale del vasto Paese dell’Asia centrale, Bergoglio – spiega – avrà occasione di incontrare “tanti rappresentati religiosi e dialogare tra fratelli, animati dal comune desiderio di pace. Quella pace di cui il nostro mondo è assetato”. Bergoglio non sarà il primo Papa a visitare il Kazakistan. San Giovanni Paolo II aveva infatti visitato il Paese nel settembre 2001, all’indomani dell’attacco al World Trade Center. E, oggi come allora il mondo è devastato dalla paura e dall’incertezza.
Il pensiero del Santo Padre si posa nuovamente all’Ucraina e al suo popolo per il quale chiede di continuare a pregare affinché “il Signore doni conforto e speranza”. E proprio per testimoniare concretamente la vicinanza sua e della Chiesa a quella terra martoriata da oltre 200 giorni di conflitto, il cardinale Krajewski in questi giorni è in Ucraina per visitare varie comunità e portare conforto.
Martedì Papa Francesco dunque partirà per il Kazakistan dove prenderà parte al Congresso dei capi mondiali delle religioni tradizionali nei giorni 14 e 15 settembre a Nur Sultan. Qui si incontreranno i leader spirituali delle religioni mondiali e tradizionali dell’Islam, Cristianesimo, Buddismo, Ebraismo, Induismo, Taoismo, Zoroastrismo, Shintoismo. Tra gli invitati, oltre a Papa Francesco, anche il Grande Imam Ahmed al-Tayyeb e il rabbino capo di Israele David Lau. Nessuna novità al momento in merito a un ipotetico incontro bilaterale con il presidente cinese, Xi Jinping. Grande assente, invece, Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, capo della Chiesa ortodossa russa, la cui presenza aveva sin da subito alimentato la speranza di un approccio diplomatico per porre fine al conflitto in Ucraina.
Quelli di Papa Francesco in Kazakistan saranno dunque giorni intensi, nel segno del dialogo tra religioni. Partenza martedì 13 settembre alle 7.15 da Fiumicino su un Airbus A330 di Ita Airways con arrivo, al termine di sei ore di volo, all’aeroporto di Nur Sultan alle 17.45 – ora locale – con accoglienza ufficiale. Alla cerimonia di benvenuto al Palazzo Presidenziale seguirà la visita di cortesia al presidente della Repubblica, Qasym-Jomart Toqaev, e l’incontro con autorità, società civile e corpo diplomatico presso la Qazaq Concert Hall dove il Santo Padre terrà il primo dei quattro discorsi in programma.
La giornata di mercoledì 14 settembre avrà inizio alle 10 con un momento di preghiera in silenzio, presso il Palazzo dell’Indipendenza, insieme ai leader religiosi che partecipano al Congresso. Seguirà l’apertura e sessione plenaria dell’evento, nel corso del quale Papa Francesco – unico leader presente a farlo – pronuncerà un discorso. A seguire, vi saranno incontri privati con alcuni leader religiosi. Nel pomeriggio il Pontefice si sposterà nel Piazzale dell’Expo per la celebrazione della Messa, nel corso della quale terrà l’omelia.
Giovedì 15 settembre, presso la Nunziatura Apostolica, Papa Francesco incontrerà in forma privata i membri della Compagnia di Gesù. Più tardi, ci sarà l’incontro con vescovi, sacerdoti, diaconi, consacrati, seminaristi e operatori pastorali nella Cattedrale Madre di Dio del Perpetuo Soccorso. Qui pronuncerà il suo terzo discorso. L’ultimo discorso di questo viaggio si terrà nel Palazzo dell’Indipendenza, con la lettura della dichiarazione finale che sancirà la conclusione del congresso.
Di Giusy Brega