MILANO – “Chiedo in nome di Dio che si metta fine alla follia crudele della guerra”. Questo l’appello che lancia Papa Francesco “alle autorità locali, nazionali e mondiali” nel libro ‘Vi chiedo in nome di Dio’, a cura di Hernán Reyes Alcaide ed edito da Piemme, del quale ‘La Stampa’ anticipa un brano, poiché “infatti è da loro che dipendono le iniziative adeguate per frenare la guerra”. Il primo conflitto che menziona è quello in Ucraina, “che ha messo le coscienze di milioni di persone del centro dell’Occidente davanti alla cruda realtà di una tragedia umanitaria che già esisteva da tempo e simultaneamente in vari paesi, ci ha mostrato la malvagità dell’orrore bellico”.
“Gli eventi dei primi due decenni di questo secolo mi obbligano ad aggiungere, senza ambiguità, che non esiste occasione in cui una guerra si possa considerare giusta. Non c’è mai posto per la barbarie bellica. Tantomeno quando la contesa acquisisce uno dei suoi volti più iniqui: quello delle cosiddette ‘guerre preventive'”, afferma il Papa nel brano. “La guerra non è mai giustificata. Infatti non sarà mai una soluzione: basti pensare al potere distruttivo degli armamenti moderni per immaginare quanto siano alti i rischi che una simile contesa scateni scontri mille volte superiori alla supposta utilità che alcuni vi scorgono”, si legge nel testo. “La guerra è anche una risposta inefficace: non risolve mai i problemi che intende superare. Forse lo Yemen, la Libia o la Siria, per citare alcuni esempi contemporanei, stanno meglio rispetto a prima dei conflitti?”, si chiede Papa Francesco.
(LaPresse)