MILANO – “Tagliare le risorse per la sanità è un oltraggio all’umanità”. Sono chiare le parole di Papa Francesco, pronunciate nel corso dell’udienza con i dirigenti della confederazione Federsanità, riunisce le Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere, e gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, insieme ai rappresentanti dell’Associazione dei Comuni Italiani.
“La pandemia ci ha insegnato che il ‘si salvi chi può’ si traduce rapidamente nel ‘tutti contro tutti’ – afferma – allargando la forbice delle disuguaglianze e aumentando la conflittualità”. Ma quello che occorre, sottolinea il Pontefice, è “lavorare perché tutti abbiano accesso alle cure, perché il sistema sanitario sia sostenuto e promosso, e perché continui ad essere gratuito”.
Laddove il servizio sanitario è gratuito, è possibile parlare di “ricchezza”, come in Italia. “È una ricchezza vostra, qui in Italia, la sanità pubblica: non perdetela”, è l’appello del Santo Padre. Perché quando “un Paese perde questa ricchezza che è la sanità pubblica, incomincia a fare distinzioni tra la popolazione, coloro che hanno accesso, che possono avere sanità, a pagamento, e coloro che sono senza servizio sanitario”.
Per promuovere percorsi di integrazione socio-sanitaria e socio-assistenziale, Bergoglio indica “tre antidoti”: prossimità, integrità e il bene comune”. “Farsi prossimi – spiega – significa che non ci siano malati di ‘serie A’ e di ‘serie B’”. Piuttosto è necessario “mettere in circolo le energie e le risorse” affinché “nessuno sia escluso dall’assistenza sociosanitaria”.
La “prossimità”, aggiunge poi il Papa, “è l’antidoto all’autoreferenzialità”, è “vedere nel paziente un altro me stesso spezza le catene dell’egoismo, far cadere il piedistallo sul quale a volte siamo tentati di salire e spinge a riconoscerci fratelli, a prescindere dalla lingua, dalla provenienza geografica, dallo status sociale o dalla condizione di salute”.
Il Santo Padre invita a “ripensare il concetto si salute in una ottica integrale, che abbracci tutte le dimensioni della persona”.
Infine, contro gli interessi di parte, occorre far prevalere il bene comune, ultimo dei tre “antidoti” indicati da Bergoglio.
di Laura Pirone