NAPOLI (cm) – Antonello Velardi conobbe il generale dei carabinieri Oreste Liporace arrestato per un’inchiesta su corruzione, turbativa e false fatture, in occasione dell’apertura della caserma dei carabinieri di Marcianise, comune di cui è stato sindaco per due volte. E’ lo stesso Velardi a raccontarlo, dopo che anche il suo nome, pur non essendo indagato, è finito nell’ordinanza di custodia cautelare sul generale e altre persone, per aver segnalato a uno degli indagati, Massimiliano Fabbro, alcuni bandi di gara del Comune di Marcianise.
“Nel lontano 2017, poco dopo la prima elezione a sindaco, mi piombò addosso la tegola del pessimo funzionamento della mensa scolastica cittadina e del mancato pagamento delle spettanze alle maestranze: delle denunce e delle polemiche (ci fu un assalto al Comune, fui costretto ad uscire con l’ausilio della polizia) è ancora vivo il ricordo. L’unica cosa che potevo fare – oltre che sollecitare gli uffici preposti ad effettuare le dovute prescrizioni ai gestori del servizio – era quella di aspettare il nuovo bando e cercare di pubblicizzarlo quanto più possibile perché vi partecipassero quanti più concorrenti e quanto più qualificati”. In quello stesso periodo venne in visita a Marcianise l’ex presidente dell’Inter, Ernesto Pellegrini, re della ristorazione, che con la città aveva un rapporto speciale per la pregressa gestione del servizio mensa nell’ex GTE. Ci fu una grande festa con la premiazione degli ex dipendenti e in quell’occasione chiese, privatamente ma anche pubblicamente sul palco, che Pellegrini tornasse in città per candidarsi a gestire il servizio mensa scolastico. “Cortese, sorrise, ma non fece nulla – ricorda Velardi – Qualche mese dopo, incontrai casualmente a Roma, su presentazione del generale il titolare di un’altra grande azienda della ristorazione (Fabbro, ndr) che lavorava – così si presentò – con enti dello Stato. Mi ricordai di Pellegrini, chiesi anche a lui la stessa cosa e successivamente gli segnalai il sito dell’ente dove poteva reperire informazioni: stesso effetto e cioè totale disinteresse dell’imprenditore. Punto”.
Gli inquirenti hanno fatto i loro riscontri e hanno riportato nell’ordinanza che nessun rapporto c’è mai stato Fabbro e il Comune di Marcianise. “Hanno riportato la circostanza che indirettamente mi riguarda per corroborare – lo scrivono loro stessi – la tesi accusatoria circa i rapporti tra gli indagati”, spiega Velardi. Per il quale l’aver segnalato un bando a un imprenditore ha significato “dare la massima pubblicità ad un bando che, come capita purtroppo spesso in questi casi, passa sotto silenzio. Cioè ho voluto e invogliato la trasparenza e la competitività, per ottenere un servizio migliore, come prevede il codice, con una circolazione tra operatori primari, uno anche con attività per conto dello Stato”.
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