VENEZIA – Tutti (o quasi) aspettavano di veder premiato ‘No bears’ e la lotta di Jafar Panahi contro il regime iraniano, e invece il Leone d’Oro della 79esima Mostra del Cinema di Venezia è stato assegnato al film statunitense ‘All the beauty and the bloodsheed’ di Laura Poitras, unico documentario in concorso, che narra la storia dell’attivista di fama internazionale Nan Goldin e la sua battaglia per ottenere il riconoscimento della responsabilità della famiglia Sackler per le morti di overdose da farmaco.
“Vorrei che tutti facessimo quello che è in nostro potere per far rilasciare i registi che sono imprigionati”, ha detto Poitras ritirando il premio, che le è stato assegnato dalla giuria, presieduta da Julianne Moore e composta da Mariano Cohn, Leonardo Di Costanzo, Audrey Diwan, Leila Hatami, Kazuo Ishiguro e Rodrigo Sorogoyen. “Il nostro lavoro è stato straordinario, abbiamo avuto subito consenso sui film a cui volevamo dare i premi, veniamo da background diversi e non c’è stata unanimità assoluta in nessuna categoria, ma ognuno ha espresso le sue opinioni e siamo orgogliosi dei risultati”, ha detto Moore. Che, con i suoi giurati, non ha comunque dimenticato Panahi, al quale è andato proprio il Premio Speciale della Giuria.
Panahi, attualmente detenuto in Iran con una condanna a sei anni, è stato omaggiato da una lunga standing ovation della sala. Ed è stato ricordato anche da Luca Guadagnino, Leone d’Argento per la miglior regia con il suo ‘Bones and all’. Guadagnino si è commosso ritirando il premio e ha espresso “un ringraziamento molto sentito, io non sarei qua stasera se non fosse per Alberto Barbera, che protegge i cineasti. Fare film è sempre stata la mia vita. ‘Bones and all’ esiste come un matrimonio speciale tra Italia e America, e ci mostra che il cinema non conosce confini. Voglio dedicarlo a Jafar Panahi e ai registi che sono stati arrestati dal governo iraniano”.
Soddisfazioni anche per Martin McDonagh e il suo ‘Gli spiriti dell’isola – The Banshees of Inisherin’. McDonagh si è infatti aggiudicato il premio per la miglior sceneggiatura e ha anche ritirato la Coppa Volpi vinta dal protagonista del suo film, Colin Farrell, come migliore attore. Farrell è intervenuto in collegamento dagli Usa: “Sono davvero eccitato, vorrei ringraziare la squadra che ha lavorato in modo eccezionale. Mi dispiace non essere lì ma purtroppo sono a Los Angeles e sto lavorando. Non me lo aspettavo, per me è speciale”.
Come speciale è l’attrice che ha vinto la Coppa Volpi, per la sua interpretazione in ‘TAR’ di Todd Field: Cate Blanchett, ancora una volta straordinaria, questa volta nel ruolo di Lydia Tar, una grande direttrice d’orchestra omosessuale di Berlino che si ritrova nel mirino di uno scandalo #MeToo. “La cosa meravigliosa di questo festival – ha detto ritirando il premio – è che invita il pubblico a tornare nelle sale”.(LaPresse)