MILANO – Due bombe fumogene usate per distrarre, una accesa sotto la torre del campanile di piazza San Marco, a Venezia, e un’altra nella calle dietro la gioielleria, creando il panico tra i numerosi presenti. È stata fatta luce oggi sulla tentata rapina alla gioielleria ‘Rocca’ nella piazza principale del capoluogo veneto il 17 marzo 2017, con l’arresto di 8 persone appartenenti a una banda estone. Nel complesso, un’attività investigativa internazionale ha consentito di smantellare la banda dedita alle rapine in gioiellerie di lusso in Europa per un bottino complessivo che si aggira a circa un milione di euro.
A Venezia, secondo la ricostruzione dei carabinieri, i due malviventi, di cui uno armato di pistola, fecero irruzione nella gioielleria fingendosi facoltosi turisti mentre altri due con un tempismo perfettamente concordato, accesero i fumogeni immediatamente prima e dopo l’azione criminosa. Nonostante ciò i due, a causa dell’improvvisa reazione di una delle commesse che attirò l’attenzione degli astanti battendo violentemente il pugno sulla vetrina del negozio, furono costretti a fuggire a mani vuote, riuscendo a dileguarsi con disinvoltura tra le centinaia di persone presenti nella piazza senza lasciare tracce utili alle indagini.
Sin da subito è apparso chiaro agli inquirenti che si trattasse di una banda organizzata, dedita a questo tipo di reati, anche perché il giorno prima della rapina, vicino a Treviso, un giovane estone era stato trovato in possesso di un fumogeno del tutto simile a quelli utilizzati nel corso dell’episodio di Venezia. Tuttavia le prime indagini avviate non hanno permesso di collocarlo sulla scena del crimine e pertanto l’indagine è stata archiviata.
L’attivazione della cooperazione internazionale sul canale Europol ha consentito a distanza di un anno di rilevare delle similitudini con altre rapine accadute in Europa, in particolare a Bastia, in Corsica, il 5 maggio 2017, consentendo di isolare un’auto con targa estone utilizzata dalla banda per spostarsi in Italia e Francia, che era stata multata qualche giorno prima della rapina veneziana in località Punta Sabbioni di Cavallino Treporti.
I carabinieri veneziani hanno partecipato ad un meeting operativo nella sede dell’Europol a L’Aia (Olanda) insieme ai colleghi francesi, austriaci ed estoni, consentendo di evidenziare connessioni con altre due rapine accadute ad Innsbruck (Austria) del 24 ottobre 2017 e Bastia (Francia) il 3 ottobre 2016 questa volta in una gioielleria nella città della Corsica del nord, tanto da ottenere una nuova riapertura delle indagini da parte del gip del tribunale di Venezia.
Infatti, dal confronto delle immagini estrapolate dalla videosorveglianza interna delle gioiellerie assaltate in Bastia, Venezia e Innsbruck, apparse subito chiaro, nonostante il parziale travestimento degli autori, che colui che per primo era entrato, armato di pistola in tutte le tre rapine, fosse la stessa persona, tra l’altro arrestata nella flagranza del reato in Austria. Si trattava di un 22enne estone.
Il giovane arrestato insieme ad altri due complici (un quarto era riuscito a fuggire) è stato interrogato nel carcere austriaco dove stava scontando la pena a seguito di un ordine europeo di indagine alla presenza degli investigatori veneziani e francesi ammettendo le proprie responsabilità in relazione alla rapina di Bastia del 5 maggio 2017 e della tentata rapina di Venezia del 17 marzo 2017, fornendo per quest’ultima altri elementi.
La procura lagunare ha, quindi, richiesto ed ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due estoni (quello detenuto in Austria e quello trovato in possesso di un fumogeno vicino a Treviso) con contestuale mandato di arresto europeo.
Questi mandati di arresto europeo sono stati eseguiti con la collaborazione della polizia estone nel corso di un action day coordinato da Europol in Estonia, al quale hanno anche partecipato anche i colleghi francesi per l’esecuzione di altri tre mandati di arresto europei a carico di altrettanti appartenenti alla banda estone.
I continui scambi informativi attuati mediante meeting operativi coordinati da Europol hanno consentito di scoprire un altro estone, ritenuto uno dei personaggi carismatici della banda, pluricondannato per rapine in Europa, nonché per omicidio. L’uomo è stato rintracciato in Finlandia dove aveva trovato riparo. Per questo motivo, tre settimane fa, i carabinieri veneziani hanno partecipato ad un altro action day coordinato da Europol in Finlandia, nel corso del quale hanno dato esecuzione ad un ordine di indagine europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Venezia, insieme ai colleghi francesi, che hanno notificato un mandato di arresto europeo ai danni di un 54enne estone. Nel corso della perquisizione nell’abitazione da lui occupata sono stati trovati preziosi elementi indiziari.
Sono quattro gli episodi per cui la banda estone è finita sotto accusa: il 3 ottobre 2016, rapina a mano armata a Bastia (Francia); il 17 marzo 2017, tentata rapina a mano armata ai danni della gioielleria ‘Rocca’ in piazza San Marco con l’utilizzo di 2 bombe fumogene come diversivo; il 5 maggio 2017, altra rapina a mano armata a Bastia (Francia) e, infine, il 24 ottobre 2017 una rapina a mano armata ad Innsbruck (Austria) con un conflitto a fuoco con un addetto alla sicurezza ed arresto in flagranza di tre dei quattro rapinatori.
(LaPresse)