Contatti Trump-Maduro sulla crisi venezuelana.“Stiamo parlando con diversi rappresentanti del Venezuela – Ha detto il presidente americano -. Non voglio dire con chi, ma a un livello molto alto”. E dal canto suo Maduro ha dato conferma all’avvicinamento sottolineando che tutti i colloqui sono avvenuti con la sua “diretta autorizzazione”.
Gli ultimi eventi
L’opposizione del Venezuela il 30 aprile ha tentato un colpo di stato. Il capo del parlamento Juan Guaidó, che si è dichiarato illegalmente presidente a interim, e i suoi sostenitori si sono radunati a Caracas davanti alla base militare di Carlota. In precedenza Guaidó ha invitato il popolo del Venezuela e l’esercito a scendere in strada per completare l’Operazione Freedom per rovesciare il presidente legittimo, Nicolas Maduro.
Il capo dello Stato e il ministro della Difesa hanno dichiarato la lealtà delle forze armate alle autorità legittime. Le autorità hanno successivamente annunciato il fallimento del tentativo di colpo di stato e Maduro ha ordinato d’iniziare a indagare sugli eventi del 30 aprile.
Le proteste
Hanno preso il via lo scorso 21 gennaio contro il presidente Maduro poco dopo il suo giuramento. Un certo numero di paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti, hanno riconosciuto Guaidó come presidente a interim. A sua volta, Maduro ha definito il capo del parlamento un fantoccio degli Stati Uniti. La Russia, la Cina, la Turchia e un certo numero di altri paesi hanno sostenuto Maduro come presidente legittimo.
Guaidò debole
Nonostante i proclami, il tentato e mancato colpo di Stato ha mostrato che Guaidó non ha il sufficiente appoggio all’interno dell’esercito per togliere il potere a Maduro. Lo slancio iniziale dell’autoproclamazione stava venendo meno, e per questo Guaidó ha forse accelerato un tentativo bluffando un po’ sulle reali forze in campo.
Guaidó è appoggiato infatti da una frangia minoritaria dell’esercito, riconoscibile dai laccetti azzurri portati dai soldati attorno al proprio braccio.Il suo punto di forza è nel riconoscimento che gli arriva da molti paesi stranieri, che però non intervengono concretamente come lui vorrebbe.
L’incertezza
Dall’altra parte, Maduro continua ad avere il pieno controllo sui capi dell’esercito e il sostegno della Russia che comunque non sembra disposta a difenderlo con un intervento diretto delle proprie forze militari. Il clima rimane quindi molto incerto e entrambe le parti sembrano non sapere come dare una svolta alla situazione. Intanto, Leopoldo López si è spostato con la famiglia dall’ambasciata cilena a quella spagnola, nella speranza di ottenere una protezione internazionale che garantisca l’incolumità dei propri cari.