CARACAS – L’oppositore e autoproclamato presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaido, ha convocato manifestazioni in tutto il Paese per il 23 febbraio. Per appoggiare i volontari che intendono andare alla frontiera con la Colombia per far entrare gli aiuti umanitari americani. “Non succederà solo alla frontiera, dove si troverà il movimento di volontari. Ma anche in tutte le città del Paese dove si svolgeranno manifestazioni il 23 febbraio per aspettare l’ingresso degli aiuti”, ha dichiarato Guaido, durante un incontro pubblico davanti a migliaia di sostenitori.
Venezuela, sì agli aiuti umanitari
“Qualsiasi cosa succeda”, gli aiuti umanitari entreranno in Venezuela il 23 febbraio. Lo ha dichiarato l’oppositore e autoproclamato presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaido, parlando ai sostenitori. Migliaia di volontari si stanno registrando per contribuire a far entrare gli aiuti americani. Mentre il presidente Nicolas Maduro prevede un “dispiegamento” militare contro quella che ritiene possa essere una invasione.
Guaido replica a Maduro
Guaido ha anche chiesto di nuovo ai militari di lasciar passare gli aiuti, che ha detto essere stoccati in Colombia, Brasile e a breve sull’isola di Curaçao. “Hai tra le mani la possibilità di lottare a fianco del popolo che subisce le tue stesse difficoltà”, ha twittato Guaido rivolgendosi ai soldati. Maduro venerdì ha chiesto alle forze armate di preparare “un piano speciale di dispiegamento” alla frontiera colombiana, lunga 2.200 chilometri. E vuole valutare “quali nuove forze” siano necessari perché il confine “sia inviolabile, imbattibile, inespugnabile”.
Il presidente rifiuta gli aiuti umanitari
Maduro rifiuta del tutto gli aiuti, che considera un pretesto degli Usa per preparare un intervento militare. “Non esagero, Trump e Ivan Duque hanno annunciato alla Casa Bianca piani di guerra contro il Venezuela”, ha detto, dopo l’incontro fra i presidenti statunitense e colombiano, avvenuto mercoledì a Washington. In quell’occasione, Trump aveva ribadito di valutare “tutte le opzioni”.
Varie tonnellate di viveri e farmaci inviate dagli Usa sono stoccate dal 7 febbraio a Cucuta, città colombiana alla frontiera con il Venezuela. L’esercito americano aggiungerà circa 200 tonnellate di aiuti nei prossimi giorni, ha annunciato venerdì una fonte del Pentagono. Altre 2,5 tonnellate inviate da Porto Rico sono inoltre arrivate a Cucuta.
(LaPresse/AFP)