CARACAS – Migliaia di sostenitori dell’opposizione venezuelana sono scesi nelle strade in Venezuela. Per chiedere che l’esercito consenta l’ingresso nel Paese degli aiuti umanitari. Mentre i sostenitori del presidente Nicolas Maduro manifesteranno contro “l’intervento imperialista”.
A convocare l’opposizione è stato Juan Guaido. Che ha parlato di cortei in cui ricordare i 40 morti nelle proteste antigovernative dei sostenitori dell’opposizione e chiedere l’ingresso degli aiuti. “Torneremo nelle strade per chiedere l’ingresso di aiuti umanitari che salvino la vita a oltre 300mila venezuelani”, ha affermato Guiado, che il 23 gennaio si è autoproclamato presidente ad interim.
L’esercito ha creato barricate sulle strade al confine, per impedire l’ingresso degli aiuti. Mentre Maduro li ha descritti come “uno show politico” e un pretesto per un intervento statunitense. Gli Usa hanno intanto presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza Onu, chiedendo la consegna degli aiuti umanitari e nuove elezioni presidenziali.
Maduro dice no agli aiuti umanitari
Nicolas Maduro ribadisce il rifiuto agli aiuti umanitari al Venezuela. Perché il Paese “è in grado di soddisfare le necessità del suo popolo” e non ha bisogno di “chiedere l’elemosina a nessuno”. Lo ha dichiarato in un’intervista a Bbc, rilasciata a Caracas. Ha anche ribadito che gli Stati Uniti, alle cui sanzioni imputa la crisi economica del Venezuela, vogliono “creare una crisi umanitaria per giustificare un intervento militare”. “E’ parte della farsa, ecco perché, con tutta la dignità, diciamo loro che non vogliamo le loro briciole, il loro cibo tossico, i loro rimasugli”, ha proseguito Maduro.
(LaPresse/AFP)