Vergogna Rfi, un guasto ha tagliato l’Italia a metà

Circolazione in tilt fino a Napoli, pendolari bloccati

Foto Alfredo Falcone - LaPresse

CASERTA (Clara Mattei) – La giornata del trasporto ferroviario italiano è iniziata sotto il segno del caos. Alle 6:30 di ieri mattina, la circolazione ferroviaria è stata sospesa nelle principali stazioni della capitale, Roma Termini e Roma Tiburtina, a causa di un guasto alla linea elettrica. Il blackout ha avuto ripercussioni drammatiche, con ritardi e cancellazioni non solo a Roma, ma anche in molte altre stazioni italiane, bloccando treni ad Alta Velocità, Intercity e Regionali.

Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), responsabile della gestione delle infrastrutture ferroviarie, ha dichiarato che si è trattato di una “disconnessione degli impianti”, un evento raro che ha colpito la cabina elettrica alimentante il nodo di Roma.
L’amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, ha cercato di rassicurare i passeggeri spiegando che i tecnici sono intervenuti rapidamente e che la circolazione è stata ripristinata alle 8:30. Tuttavia, i disagi non sono terminati con il ripristino tecnico: i ritardi accumulati hanno continuato a pesare sugli utenti, con tempi di percorrenza fino a 160 minuti e limitazioni del percorso per diversi treni.
Trenitalia, l’operatore principale dei treni, ha confermato che i convogli ad Alta Velocità, Intercity e Regionali sono stati gravemente impattati, invitando i passeggeri a riprogrammare i loro viaggi. Decine di treni sono stati cancellati o hanno accumulato ritardi significativi, fino a 260 minuti per alcuni convogli provenienti da Lecce e diretti verso Milano. Le ripercussioni si sono fatte sentire anche in altre città italiane, come Bologna, Napoli e Firenze, dimostrando l’ampiezza del disastro.

Le associazioni dei consumatori hanno subito sottolineato le responsabilità di Rfi e Trenitalia. Il Codacons ha definito la giornata una “passione per gli utenti delle ferrovie italiane”, facendo notare come i guasti alla linea ad Alta Velocità di Roma siano un fenomeno tutt’altro che eccezionale. L’associazione ha tracciato una mappa dei disservizi degli ultimi giorni, denunciando ben 9 casi di guasti tra il 26 settembre e il 2 ottobre. “I problemi sulla linea Alta Velocità della capitale continuano a ripresentarsi con eccessiva frequenza”, ha sottolineato il Codacons, puntando il dito contro la gestione infrastrutturale di Rfi e l’inefficienza del servizio Trenitalia.

Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha criticato la risposta delle aziende ferroviarie, sottolineando come i disagi abbiano superato i limiti della tolleranza per i viaggiatori, con ritardi che in alcuni casi hanno superato le tre ore. Rienzi ha chiesto non solo il rimborso dei biglietti, ma anche forme di risarcimento proporzionate ai danni subiti dagli utenti. Anche l’Unione Nazionale Consumatori, per voce del suo presidente Massimiliano Dona, ha espresso dure critiche. “Un guasto può capitare una tantum, ma non con questa frequenza e gravità”, ha dichiarato Dona, chiedendo rimborsi automatici pari al 100% del prezzo del biglietto per tutti i passeggeri coinvolti.
Il guasto di oggi ha suscitato anche forti reazioni politiche. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato di essere “al lavoro per risolvere il problema”, ma è stato subito criticato dall’opposizione. Esponenti di Pd e Avs hanno infatti sollevato dubbi sull’efficacia delle misure del governo, chiedendo: “Cosa aspetta il ministro ad intervenire?”.

In conclusione, questa giornata nera, l’ennesima, per il trasporto ferroviario italiano ha messo in luce le fragilità strutturali del sistema, con responsabilità dirette sia per Rfi, gestore dell’infrastruttura, che per Trenitalia, responsabile del servizio ai passeggeri. Le associazioni dei consumatori chiedono misure concrete e risarcimenti adeguati, mentre il governo dovrà affrontare un crescente malcontento legato alla gestione delle infrastrutture nazionali.

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