MILANO – “Com’è ben noto, sono profondamente legata alla Sicilia. Tanto per ragioni famigliari che personali, e sono assai felice che i frutti ed i prodotti di questa terra bellissima possano essere esportati su tutti i mercati internazionali. Ma ridurre il Memorandum con la Cina, la stessa discussione sulla Bri ed il disegno geopolitico e geostrategico che sottintende al progetto della ‘Via della Seta’ all’invio alla volta di Pechino di un carico di ‘tarocchi’, come fa oggi nelle sue dichiarazioni il ‘vice tutto’ Di Maio, è un’offesa all’intelligenza degli italiani e degli stessi siciliani”. Lo dichiara in una nota Stefania Craxi, senatore di Forza Italia e vicepresidente della commissione Affari esteri di Palazzo Madama.
La posta in gioco
“In ballo, come sappiamo, c’è molto di più. Ci sono i nostri asset strategici, le infrastrutture digitali e non, senza contare il tema delle libertà democratiche, civili ed individuali e quello di una concorrenza leale che è tale anche nel rispetto tanto dei lavoratori che dell’ambiente. Ricordo che il commercio internazionale. Le nostre stesse aziende, pagano ancora la decisione di spalancare dall’oggi al domani, senza pretendere riforme ed il rispetto di regole, le porte del Wto a Pechino”, continua. “La Cina fa, legittimamente, i suoi interessi. Porta avanti un suo disegno politico e non meramente commerciale. Siamo pronti a svendere i nostri valori, la nostra economia ed il nostro Paese per un carico di arance come pensa Di Maio? È naturale che così facendo diventiamo inaffidabili e ridicoli sul piano internazionale”, conclude Craxi.
LaPresse
Via della Seta, Craxi: “In ballo asset strategici e libertà democratiche”
"In ballo, come sappiamo, c’è molto di più. Ci sono i nostri asset strategici, le infrastrutture digitali e non, senza contare il tema delle libertà democratiche, civili ed individuali e quello di una concorrenza leale che è tale anche nel rispetto tanto dei lavoratori che dell’ambiente".