ROMA – Mentre si attende l’arrivo in Italia del presidente cinese Xi Jinping la prossima settimana, nel governo giallo-verde emergono fratture sulla questione ‘Via della Seta’. In maggioranza gran parte dei pentastellati la vede come un’occazione per far crescere le esportazioni in Asia, altri invece, tra cui anche il vicepremier Matteo Salvini si mostrano scettici. Il problema non è solo interno. Il nuovo accordo infatti rischia di incrinare il rapporto privilegiato con Washington, nonostante le continue rassicurazioni in merito del vicepremier Luigi Di Maio.
Le dichiarazioni di Salvini
“Voglio controllare settori strategici per la sicurezza nazionale. Le chiavi di casa le devono possedere gli italiani”, ha detto il ministro dell’Interno sulla Via della Seta. Questa mattina il vicepremier è stato a Lauria, in provincia di Potenza, per la campagna elettorale delle Regionali in Basilicata si svolgeranno domenica 24 marzo. “Voglio controllare chi viene a investire in Italia, su cosa viene a investire e che non siano settori strategici. Dal mio punto di vista non ci sarà nessun problema con gli Stati Uniti”, ha continuato Salvini.
Il monito degli Stati Uniti
Le parole di Salvini cercano di gettare acqua sul fuoco per in peggiorare i rapporti con gli alleati statunitensi che si mostrano sempre più tesi. “L’Italia è una grande economia globale e una importante destinazione di investimenti. Il governo italiano no ha bisogno di legittimare il progetto di vanità delle infrastrutture della Cina”. Garrett Marquis, consigliere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, appena una settimana ha commentato così l’accordo. Ieri anche Di Maio ha cercato di spegnere il fuoco: “Gli Usa non hanno ragione di preoccuparsi, restano il nostro principale alleato”, ha detto ieri il pentastellato.
