ROMA – L’accordo Italia-Cina è stato “un grande successo”. Va fatto “un ringraziamento di cuore al Governo italiano”. Il presidente Xi Jinping pronuncia poche parole prima di prendere l’aereo da Fiumicino, diretto a Palermo.
Xi Jinping lancia un messaggio chiaro
Roma va ringraziata perché l’organizzazione è stata impeccabile ed ora, grazie alle 29 intese che sono state firmate, ci saranno grandi vantaggi. Il giro d’affari aumenterà, di parecchi miliardi.
Una nota stonata si sente nella disarmonia tra le due forze di maggioranza
Il vicepremier Matteo Salvini è assente alla kermesse di Roma: preferisce il forum di Confcommercio a Cernobbio, dove dice che gli accordi cino -italiani aiuteranno, ma “non si dica che in Cina vige il mercato libero“, anche perché “essere cauti quando c’è in ballo la sicurezza nazionale, il trattamento dei dati sanitari e telefonici, la nostra privacy”.
Le parole del leader leghista non piacciono all’altro vicepremier, Luigi Di Maio, secondo cui Salvini “ha il diritto di parlare, ma io il dovere di agire, come ministro dello Sviluppo economico“.
La trentina di intese si divide tra istituzionali e commerciali
Le prime sono state preparate da ministeri e agenzie governative e affrontano svariati argomenti: si va dalle arance siciliane, che potranno essere esportate più facilmente, ai reperti archeologici da restituire alla Cina. Ci sono poi i gemellaggi.
Le Langhe e lo Yunnan si uniscono in nome del vino e del riso
Verona e Hangzhou avranno un legame speciale perché hanno ospitato, entrambe, le tragiche storie di due innamorati (Romeo e Giulietta, Liang e Zhu). I porti di Trieste e Genova, la Rai, l’Agenzia spaziale italiana: saranno in molti a trarrae beneficio dai nuovi legami con Pechino. Ma il 5G, sottolinea il sottosegretario Geraci, non è mai stato oggetto di discussione, e nei documenti non c’è.
I 10 accordi commerciali sono ancora più importanti di quelli istituzionali
Gli acordi coinvolgono Ansaldi, Danieli, Eni, Snam, Cassa depositi e prestiti. Quest’ultima lavorerà con Bank of China per emettere i ‘Panda Bond’, con l’obiettivo di finanziare le tante imprese italiane che vogliono sfruttare lo sterminato mercato cinese. “Ci aspettiamo importanti ricadute positive“, ma “senza alcun rischio per la sicurezza nazionale“, sottolinea il premier Conte, padrone di casa a Villa Madama, dove sono state firmate le intese con Xi e i suoi ministri.
Di Maio, spiegando che la nuova alleanza ha un valore di almeno 2,5 miliardi di euro per l’italia, può arrivare a 20 miliardi grazie all’indotto e proiezioni positive. Di fronte alle critiche arrivate da Bruxelles, il vicepremier rivendica che “sulla via della Seta l’Italia è arrivata prima, e quindi altri Paesi Ue hanno delle loro posizioni critiche, ne hanno tutto il diritto: nessuno vuole scavalcare i nostri partner”, ma il motto è simile a quello di Donald Trump: “Italy First“.
(LaPresse)