VIDEO – Domanda sull’antisemitismo, La Russa perde la pazienza: “Gli ebrei? Ecco cosa sono per me”

L'intervento del presidente del Senato durante la Cerimonia del Ventaglio. All'ennesima domanda sul rischio fascismo La Russa perde la pazienza e racconta alcuni aneddoti della sua adolescenza.

Ignazio La Russa alla Cerimonia del Ventaglio
Ignazio La Russa alla Cerimonia del Ventaglio

Una cosa, al presidente del Senato Ignazio La Russa la si deve concedere. Non è uno che scappa davanti ai giornalisti. Affronta le domande per lui più scomode (che riguardano sempre il rapporto tra la sua carriera politica e il fascismo) a viso aperto, molto spesso con ironia e alla fine il palco diventa tutto suo.

È successo di nuovo oggi, durante la nota Cerimonia del Ventaglio. Quella in cui, ogni anno alla fine di luglio, la seconda carica dello Stato incontra la stampa parlamentare. E la cerimonia culmina con la consegna di un ventaglio che, quest’anno, è stato realizzato da una ragazza calabrese interamente con linguette metalliche di lattine delle bevande abbandonate in strada.

Per il secondo anno di seguito, La Russa ha voluto rompere la tradizione, chiedendo espressamente ai giornalisti di rivolgergli delle domande. Prima ha affrontato i temi messi sul tavolo dal presidente dell’associazione stampa parlamentare Adalberto Signore. Ha parlato dei rapporti con gli alleati, dell’inchiesta di Fanpage sull’allarme fascismo, di Ucraina, di elezioni negli Usa.

Poi ha invitato i colleghi di alcune delle testate presenti di fare delle domande. Quasi tutte hanno riguardato dichiarazioni o episodi in cui, per diversi motivi, La Russa è finito al centro degli attacchi della sinistra che lanciava l’allarme fascismo. All’ennesima domanda sul tema, La Russa ha perso letteralmente le staffe.

La questione era una frase estrapolata da un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Nella quale La Russa ha affermato che ha smesso di avere un atteggiamento benevolo nei confronti del Fascismo a 18 anni, quando si “rese conto delle leggi razziali”, delle quali quando era solo un ragazzo “non me ne aveva parlato quasi nessuno”.

La Russa non ha potuto nascondere una certa insofferenza per l’ennesima domanda sul suo passato, per cui è partito con la narrazione del periodo nel quale, adolescente, studiava in un collegio a San Gallo, in Svizzera, dei suoi rapporti con la comunità ebraica e di quando avrebbe picchiato un ragazzo americano perché prendeva in giro un coetaneo per il colore della sua pelle.

Un vero e proprio show, una sorta di collegamento ipertestuale all’intervista rilasciata al giornale dell'”amico” (parole sue) Urbano Cairo. Un siparietto che Cronache pubblica in video, tutto da gustare.

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