Villa Sora, i segreti sepolti dal Vesuvio: al via gli scavi per far luce sul mistero del 79 d.C.

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TORRE DEL GRECO (NAPOLI) – Il tempo si è fermato in un istante di fuoco e cenere, quasi duemila anni fa. Ma oggi, 24 novembre 2025, la terra torna a parlare. Le ruspe si sono rimesse in moto a Villa Sora, riaprendo ufficialmente uno dei “cold case” più affascinanti della storia: la vita e la morte di una delle più sontuose residenze romane dell’area vesuviana, sigillata per sempre dalla furia del Vesuvio nel 79 d.C. Non si tratta di semplici lavori, ma di una nuova, meticolosa indagine archeologica destinata a strappare al suolo i segreti che custodisce gelosamente da secoli.

L’operazione, coordinata dagli “investigatori” del Parco Archeologico di Ercolano, durerà circa due mesi e si preannuncia come un capitolo cruciale nel percorso di ricerca e tutela del sito. Il fascicolo d’indagine si concentra su un’area precisa: il fronte settentrionale della villa, una zona parzialmente coperta che nasconde ancora ampie porzioni dell’edificio. L’obiettivo è duplice: da un lato, mettere in sicurezza le “prove” già emerse, consolidando le antiche strutture murarie per preservarle dall’incuria del tempo; dall’altro, ampliare il perimetro della “scena del crimine”, per acquisire nuovi, decisivi elementi che possano far luce sulla planimetria e sulle fasi costruttive della domus.

Il cuore di questa nuova fase investigativa sarà lo scavo dell’ambiente 22, una stanza finora quasi del tutto inesplorata, un testimone muto che potrebbe rivelare dettagli cruciali sulla quotidianità e sulla funzione originaria degli spazi. Insieme a questo, gli archeologi spingeranno più a fondo l’esplorazione del fronte Nord, avanzando anche l’attuale passerella di visita. Una mossa strategica che non solo modificherà in modo significativo il percorso per il pubblico, offrendo nuove e inedite prospettive sul sito, ma che permetterà di riportare alla luce porzioni dell’edificio mai viste dall’uomo moderno.

Ogni strato di terra rimosso è come una pagina di un diario dimenticato. Gli esperti sperano di recuperare informazioni preziose sulla stratigrafia, ovvero la sequenza di eventi che hanno interessato il sito, per ricostruire con precisione millimetrica non solo la distribuzione degli spazi, ma anche le diverse fasi costruttive della villa prima della catastrofe. Questa campagna non nasce dal nulla: è il proseguimento di un’inchiesta avviata nel 2016 e consolidata con gli interventi di manutenzione del 2024. Un lavoro propedeutico a un progetto ben più ambizioso, la “Valorizzazione dell’Area archeologica di Villa Sora”, il cui piano di fattibilità tecnico-economica è già sul tavolo degli inquirenti per l’affidamento della progettazione.

Per due mesi, dunque, Villa Sora sarà un cantiere a cielo aperto, un laboratorio dove il passato verrà interrogato con le più moderne tecniche di indagine. Ogni frammento, ogni muro che riemergerà dalla coltre vulcanica, sarà un tassello in più per risolvere l’enigma di questa magnifica residenza e dei suoi sfortunati abitanti. La verità, sepolta sotto metri di lapilli e cenere, attende solo di essere scoperta, e gli archeologi sono pronti ad ascoltare ciò che le rovine hanno ancora da raccontare.

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