Violenza donne, Soroptimist: 200 stanze ‘tutte per sè’ per denunciare

Sono 200 in tutta Italia le 'stanze tutte per sé', destinate alle donne vittime di violenza. L'ultima solo qualche giorno fa a Cuneo, la prima nel 2015 a Torino. Sono spazi allestiti nelle caserme dei carabinieri e nei commissariati di polizia da Soroptimist international d'Italia

Foto Michele Nucci/LaPresse

MILANO – Sono 200 in tutta Italia le ‘stanze tutte per sé’, destinate alle donne vittime di violenza. L’ultima solo qualche giorno fa a Cuneo, la prima nel 2015 a Torino. Sono spazi allestiti nelle caserme dei carabinieri e nei commissariati di polizia da Soroptimist international d’Italia. Ma quello che conta, per l’associazione, è lanciare un appello a tutte le donne vittime di violenza: “Cambiare vita si può”. A LaPresse, Giovanna Guercio, presidente di Soroptmist, dice: “Non si deve accettare alcuna forma di violenza”. Né pensare che chi un giorno è stato violento non lo sarà più. Spesso “il problema è che chi subisce è solo”, sottolinea Guercio, ma anche se davvero la donna che sta subendo non ha nessuno intorno, “si può telefonare al numero di emergenza 1522”. “E’ già quello un primo passo – afferma – A quel numero rispondono persone che sapranno dare un primo fondamentale aiuto”. Ma nella lotta alla violenza sulle donne non serve soltanto aiutare nel momento in cui una vittima chiede aiuto, “occorre lavorare alla prevenzione, intercettare i primi segnali di violenza, anche minimi”.

Nel novembre dello scorso anno, Soroptimist ha siglato un protocollo con il ministero dell’Interno per allargare la rete di formazione di personale delle forze dell’ordine. Nella stanza tutta per sè viene accolta la donna vittima di violenze che intende denunciare. “Un momento delicato – dice Guercio – Le donne si trovano a raccontare tutto quello che hanno subito, spesso sono accompagnate dai loro figli che hanno assistito a tutto quello che è accaduto in casa”. La prima stanza tutta per sè è stata istituita nel 2015, per volere dell’allora presidente di Soroptimist Lella Picca, a Torino.

L’associazione, grazie a una collaborazione con Bankitalia, tiene anche dei corsi di educazione finanziaria dedicati alle donne fragili. “Ci siamo rese conto che sono in molte a non avere contezza delle proprie risorse – sottolinea – spesso accade che, nel momento in cui si arriva alla separazione, non sanno nemmeno quale sia il numero di conto, se la famiglia ha beni immobili”. A Lecco, Soroptimist insieme con l’azienda sanitaria, ha offerto a tutti le dipendenti la possibilità di seguire il corso. “Per incentivare la partecipazione al corso – conclude – sono sati previsti anche i crediti per i corsi di aggiornamento che annualmente tutti i dipendenti devono fare”.

di Laura Pirone

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