Violenze a Charlottesville, incriminati 4 neonazisti in Usa

La giustizia americana ha accusato formalmente quattro suprematisti bianchi. Che sono stati infatti accusati delle violenze commesse ad agosto del 2017 a Charlottesville, in Virginia

A man waves the US national flag in the wind and rain from from Hurricane Florence in Wilmington, North Carolina on September 13, 2018. - The outer edge of Hurricane Florence began buffeting the Carolinas with wind and rain on Thursday as forecasters warned the monster storm would dump copious amounts of rain on the US East Coast and cause life-threatening flooding. As Florence churned slowly towards the coasts of North and South Carolina as a Category 2 hurricane, federal and state officials issued final appeals to residents to get out of the path of the "once in a lifetime" storm. (Photo by ANDREW CABALLERO-REYNOLDS / AFP)

WASHINGTON (Usa) (LaPresse/AFP) – Violenze a Charlottesville, incriminati 4 neonazisti in Usa. La giustizia americana ha accusato formalmente quattro suprematisti bianchi. Che sono stati infatti accusati delle violenze commesse ad agosto del 2017 a Charlottesville, in Virginia. Durante una manifestazione dell’estrema destra. Nel corso della quale un manifestante neonazista si lanciò sulla folla di contro-manifestanti uccidendo una donna e ferendo altre 19 persone. Gli incriminati sono Benjamin Daley, Michael Miselis, Thomas Gillen e Cole White, tutti membri del movimento della California ‘Rise above’, antisemita e suprematista.

Violenze a Charlottesville: i quattro si sarebbero recati in questa città per commettere violenze e spingere la rivolta

Secondo l’atto d’accusa, ad agosto del 2017 i quattro si erano recati a Charlottesville, 200 chilometri a sud di Washington, per “incitare” e “commettere violenze al fine di spingere la rivolta”. Sono stati arrestati dopo essere stati identificati a partire da foto e video, dove li si vede mentre aggrediscono contro-manifestanti durante la marcia. Secondo il procuratore Thomas Cullen, rischiano fino a 10 anni di carcere. A seguito dei fatti di Charlottesville, Donald Trump restò 48 ore in silenzio prima di commentare, e quando lo fece finì per accusare “entrambe le parti”, nonostante le prove che i neonazisti fossero stati la principale origine di violenza.

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