ROMA (Alfredo Stella) – “Questa non è giustizia, è vendetta. Una idea balzana” L’ha così definito il possibile taglio dei vitalizi durante l’Assemblea il Presidente dell’Associazione degli ex parlamentari e ex senatori Antonio Falomi. Gli ex parlamentari a cui si sta per ‘sottrarre l’osso’, si apprestano a percorrere le vie della giustizia civile contro i presidenti di Camera e Senato, i questori e tutti i membri degli uffici di Presidenza, rifacendosi patrimonialmente contro di essi qualora il progetto dovesse andare in porto.
Faloni insiste sull’incostituzionalità del calcolo retroattivo, ribadendo la disponibilità al contributo di solidarietà
Un ricalcolo retroattivo, ha spiegato, è incostituzionale perché viola il principio di affidamento, tanto è vero che la retroattività è stata esclusa in tutte le riforme delle pensioni, ed anche in quella dei vitalizi dei parlamentari del 2012. “In tal senso – ha spiegato Falomi – abbiamo, innanzitutto, contestato l’idea che si possa giustificare una delibera degli Uffici di Presidenza per evitare il giudizio di illegittimità della Corte Costituzionale. Se si fosse sinceramente convinti che il ricalcolo retroattivo sia una misura costituzionalmente corretta, non si capisce perché si ha così tanta paura del giudizio della Corte Costituzionale da tentare ogni strada per aggirarlo”.
Il ricorso ai giuristi
“Comunque si mettano l’anima in pace – ha continuato Falomi – grazie al supporto di illustri giuristi di Presidenti emeriti della Corte, di avvocati importanti, abbiamo individuato le strade e gli strumenti per arrivare più velocemente possibile lo stesso all’Alta Corte. In più l’Associazione darà supporto logistico e organizzativo perché i ricorsi individuali abbiano forma collettiva”. Insomma una vera ‘class action’, ma non solo davanti alla Consulta, bensì anche davanti al Giudice civile per un’azione contro tutti i membri degli uffici di Presidenza dei due rami del Parlamento.
La rivalsa patrimoniale
Falomi ha sottolineato le ricadute finanziarie e le inevitabili richieste di danni da parte di quanti, in base alle regole vigenti in passato, hanno rinunciato alla propria carriera professionale per mettersi al servizio del Paese o di quanti hanno assunto obbligazioni finanziarie alle quali non potrebbero più fare fronte. Un problema di responsabilità patrimoniale personale “di quanti concorrono a decisioni che in sede giurisdizionale siano ritenute illegittime”. E per le azioni civile, ha ricordato Falomi “non ci si può avvalere della immunità parlamentare”.