Voto a Napoli. Manfredi, incubo ballottaggio. Tra gli avversari sarà volata

I sondaggi frustrano il sogno dell’ex rettore di vincere al primo turno. La maxi coalizione giallo-rosso-arancione non sfonda

NAPOLI – Sogni, o sondaggi? Gaetano Manfredi, candidato sindaco di Napoli di centrosinistra, M5s, civiche di Vincenzo De Luca a transfughi di Forza Italia non riesce a scavalcare l’asticella del 50,1%, mentre Catello Maresca, con il suo centrodestra dimezzato, non può comunque gioire, staccato di ben 22 punti dall’ex rettore. Nella gara a chi fa peggio tra i due favoriti per la vittoria delle comunali di Napoli del prossimo 3 e 4 ottobre, può quindi facilmente incunearsi Antonio Bassolino. La fotografia della situazione, già ampiamente consolidata dalle ultime rilevazioni, è confermata dal sondaggio realizzato da Youtrend per Gedi, e pubblicato ieri da Repubblica e Stampa. Manfredi è segnalato al 48,2%, Maresca è inchiodato al 26,2, Bassolino è al 17,4% e Alessandra Clemente al 7,4. In caso di ballottaggio, Manfredi avrebbe il 69,2% contro il 30,8% di Maresca con per ora un 53,6% di astenuti e indecisi. Tra i partiti , il M5s è segnalato al 28% (un dato stratosferico), il Pd al 15,4%, ma questa rilevazione appare abbastanza contraddittoria, visto che contempla, ad esempio, anche la Lega, la cui lista per ora, in attesa del Consiglio di Stato, è fuori dalla competizione.

Il dato molto significativo, che conferma quanto ipotizzato da Cronache, è che la coalizione che sostiene Manfredi viene segnalata al 53,9%, ovvero il 5,7% in più del candidato. Se il sondaggio rispecchia la verità, si conferma quanto ormai evidente: Manfredi è un candidato assai debole, e deve sperare solo che la coalizione ammucchiata (in termini politici) che lo sostiene sia in grado di condurlo alla vittoria al primo turno. Il pericolo per Manfredi non è tanto Maresca, ma Bassolino, e il motivo è molto semplice: il gradimento personale dell’ex sindaco (17,4%) è significativamente maggiore di quello delle liste che lo sostengono (ferme all’11,2%).

Più di sei punti percentuali sono una enormità: in sostanza, molti elettori, stando al sondaggio, voterebbero una delle liste di Manfredi ma non lui, preferendo Bassolino come sindaco. Il famigerato voto disgiunto sembra, come abbiamo ampiamente previsto, un fattore in grado di capovolgere l’esito delle comunali. Moltissimi elettori del Pd, della sinistra, ma anche delle civiche di Manfredi, sono intenzionati a dare la loro preferenza come primo cittadino a Bassolino.

Dunque, le due ultime settimane di campagna elettorale ruoteranno attorno a una doppia sfida. La prima vede Manfredi competere con se stesso, per cercare di superare il 50,1% e vincere al primo turno; la seconda, ruota intorno alla corsa per la medaglia d’argento, quella che, in caso di ballottaggio, deciderà lo sfidante dell’ex rettore. La rimonta di Bassolino su Maresca procede inesorabile, e tra l’altro l’ex sindaco è il più temuto tra i possibili sfidanti dall’entourage di Manfredi.

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