NAPOLI – Catello Maresca ha liquidato quanto successo prima, durante e dopo la presentazione delle liste con la frase “abbiamo avuto qualche difficoltà burocratica”. Ma così non è. Il centrodestra ha vissuto ore caotiche e gli effetti potrebbero pesare come un macigno sull’intera campagna del magistrato. Innanzitutto le liste civiche ‘personali’ di Maresca sono ancora sub judice e l’esclusione, per la mancata vidimazione di alcune candidature inserite all’ultimo e per la presentazione al limite del fuori tempo massimo, sarebbe un colpo mortale per le ambizioni di arrivare almeno al ballottaggio. La scena di Armando Coppola avvistato alle 12,10 di sabato con due faldoni a Soccavo non aiuta.
Altro giallo: nella lista fatta circolare inizialmente il nome di Pietro Diodato non c’era e invece ieri lo staff di Maresca ha confermato il suo inserimento, con tanto di annuncio di una presentazione a Pianura con il candidato sindaco e l’ex Fdi seduti uno accanto all’altro. Probabile che proprio questa aggiunta last minute, seguita alla rissa tra Diodato e Marco Nonno, abbia provocato il pasticcio che mette a rischio un pezzo della coalizione. E poi, a pesare, c’è il caos sulle Municipalità.
A innescare l’effetto domino del disastro è stato l’accordo saltato nella settima. Secondo indiscrezioni Maurizio Moschetti avrebbe ottenuto la fiducia direttamente dal magistrato e l’appoggio alla sua candidatura, tagliando così fuori Giuseppe Pistone e facendo saltare il complesso e fragile accordo di coalizione sulle poltrone delle vecchie circoscrizioni. Devastante l’effetto. Pistone si è candidato lo stesso con ‘Noi Protagonisti’, che avrà anche l’appoggio di Lega e Fratelli d’Italia. Maresca è andato dritto per la sua strada e a quel punto è stato il rompete le righe.
C’è stato anche un tentativo, fallito, di affidare una Municipalità a Salvatore Guangi, il quale ha deciso di candidarsi per il bis in consiglio comunale. Resta la rottura, resta una coalizione già lacerata dagli addii che nei mesi scorsi si sono succeduti. Che hanno provocato inattesi ‘derby’. Nella prima Municipalità, ad esempio, per il centrosinistra c’è in campo Giovanna Mazzone, ex Udeur, che in passato aveva appoggiato Francesco de Giovanni, candidato di Fulvio Martusciello e di Maresca.
La prima avrà l’appoggio degli ex forzisti venuti via dal partito insieme a Stanislao Lanzotti (che con lo stesso De Giovanni ha avuto da ridire per la fedeltà all’europarlamentare e ai berlusconiani), il secondo dovrà faticare un bel po’ in questo quadro per tenersi una Municipalità che negli ultimi 15 anni almeno ha sempre votato a destra. Le prossime ore saranno determinanti per il destino delle civiche di Maresca, mentre più nulla si può fare ormai per sanare lo strappo nei parlamentini. E perdere ovunque sarebbe una catastrofe che il magistrato dovrà cercare di inventarsi qualcosa per evitare. Altrimenti la sua corsa, di fatto, è già al capolinea.