NAPOLI – Ultimo chilometro per i candidati alla successione di Luigi De Magistris. Sabato sarà l’ultimo giorno per presentare le liste elettorali e nei comitati si lavora a spron battuto per completare la documentazione e risolvere gli ultimi nodi legati alle candidature. Per Gaetano Manfredi l’operazione di taglio dello schieramento sembra essere stata completata. Saranno 13 le liste a sostegno dell’ex rettore che sta lavorando con la speranza di conquistare Palazzo San Giacomo al primo turno ed evitare un ballottaggio che sarebbe ad alto rischio con uno dei tre principali avversari.
Il dubbio resta legato alle candidature alle presidenze delle Municipalità e alla tensioni interne alle liste stesse. L’ingresso in coalizione di tanti ex Dema e del gruppo guidato da Sergio D’Angelo, che sarà candidato consigliere, ha innervosito non poco i pezzi di centrodestra che pure sono presenti nella coalizione giallorossa e una parte del Movimento 5 Stelle. A ribadirlo ieri anche il senatore Vincenzo Presutto: “Ci sono persone che hanno fatto lo slalom pur di candidarsi in una qualsiasi lista a Napoli, permettere a questi individui di farla franca, nonostante la loro incoerenza ed i loro demeriti oggettivamente riconosciuti, rappresenterebbe una sconfitta anticipata di tutta la classe politica napoletana che si presenta come attrice del cambiamento. Nel mio ruolo di portavoce al Senato gli interlocutori ai quali devo rispondere, in via prioritaria ed in piena coscienza, sono i cittadini e a loro è dovuta la verità. Chi adotterà scelte con uno sguardo al passato perdendo di vista il futuro di Napoli se ne assumerà la responsabilità davanti agli uomini, alla Storia e davanti a Dio”.
Per Alessandra Clemente, invece, le candidature sono una semplice conta di chi resta. In pochi, pochissimi, dei reduci dell’avventura arancione durata 10 anni saranno nelle sue liste. Si giocherà tutto con la sua immagine. E non sarà facile conquistare un grande risultato. Conta facile anche per Antonio Bassolino che non può contare su eserciti ma accoglie semplicemente chi ci sta a sostenere la sua chimera. Per Catello Maresca, invece, l’ultima settimana sarà quella della sintesi, del difficile lavoro di ricucitura dei rapporti di un centrodestra che c’è ma ha preferito in larga parte nascondersi dietro simboli e diciture civiche. Anche per lui decidere i candidati alle presidenze delle Municipalità sarà compito ingrato e che provocherà forte scontento tra i suoi alleati.
Una volta che sabato il cerchio sarà chiuso, comincerà la fase decisiva della campagna elettorale in cui per tutti sarà vietato sbagliare per provare a convincere i cittadini ad esprimersi in un clima generale di grande sfiducia. Per ora la corsa al Comune non appassiona i napoletani, delusi dalla rivoluzione arancione mancata e poco fiduciosi nelle nuove coalizioni. Ai candidati il compito di far cambiare idea alla gente.