Vuoto di potere al rione Sanità. I vecchi clan scomparsi dai radar

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Patrizio e Antonio Vastarella

NAPOLI – Vuoto di potere al rione Sanità: dopo le inchieste e decine di arresti i vecchi clan Sequino, Vastarella e Mauro
sono scomparsi dai radar. Lo raccontano gli investigato- ri, che monitorano i vicoli del centro storico. Qui sono rimaste piccole piazze di spaccio a conduzione familiare. I gestori sono indipendenti e hanno un solo obbligo: acquistare lo stupefacente dalle famiglie storiche della Sanità, o pagare un ‘obolo’ a settimana per mantenere la gestione della ‘piazza’. I clan storici hanno tirato i remi in barca, dopo gli arresti eccellenti: non riescono a tenere in piedi cosche strutturate e la Sanità ora è un territorio di conquista. Da sempre i grandi ‘cartelli’ hanno mire espansionistiche verso la Sanità, ma hanno incontrato forti resistenze delle paranze locali. Solo i Mazzarella di recente erano riusciti a mettere un piede nel quartiere. Ma hanno battuto in ritirata dopo 25 arresti a luglio. Oggi sono i Contini dell’Alleanza di Secondigliano a voler scalzare le famiglie storiche della Sanità dal redditizio mercato degli stupefacenti.

I riflettori della Procura di Nicola Gratteri sono puntati sul centro storico. Qui potrebbe scoppiare di nuovo una faida tra i Contini e i reduci dei Mazzarella, che non vogliono indietreggiare.Al rione Sanità paranze di emergenti provano a colmare il vuoto di potere e cercano di
scalare le gerarchie criminali. I Vastarella e i Sequino quasi non si vedono più. Gli arresti eccellenti hanno disarticolato i sodalizi storici nella Sanità. Basta citare solo alcuni nomi, come Patrizio Vastarella, il figlio Antonio e Nicola Sequino. Anche i Sequino sono stati colpiti duramente dalle inchieste della magistratura. Le recenti indagini che hanno smantellato i clan più potenti hanno creato un vuoto di potere mai visto prima alla Sanità, ma anche ai Quartieri Spagnoli e al Cavone. Questo vuoto ha scatenato le ambi- zioni di una nuova generazione, i cosiddetti baby boss. Si tratta di giovani, spesso sotto i trent’anni, impulsivi e pronti a tutto pur di affermarsi.

Le forze dell’ordine stanno monitorando da vicino questi gruppi emergenti. I segnali sono preoccupanti: i sequestri di armi tra i vicoli sono in
aumento e i fermi di ventenni armati sono sempre più frequenti. Questi giovani, che gli inquirenti definiscono “baby paranze”, sono considerati ancora più pericolosi dei vecchi clan.

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