MILANO – Woody Allen debutta alla Scala di Milano. Già, perchè nello storico teatro lombardo, fino ad oggi, c’era stato solo da spettatore, per ‘Macbeth’ di Verdi nel 1997. Ora il regista torna per presentare, dal 6 al 19 luglio, la sua regia del pucciniano ‘Gianni Schicchi’, con scene e costumi di Santo Loquasto. La produzione, realizzata con i complessi dell’Accademia diretti da Ádám Fischer, va in scena insieme a un nuovo allestimento di Prima la musica e poi le parole di Antonio Salieri firmato da Grischa Asagaroff. Interprete di entrambi i titoli, insieme agi allievi del Corso di perfezionamento per cantanti lirici, è Ambrogio Maestri.
Woody Allen debutta alla Scala
Woody Allen si prende quindi una pausa dal cinema, dopo il ritorno alla ribalta durante lo scandalo #MeToo e le accuse di molestie nei confronti della figlia adottiva, dove tornerà il prossimo 3 ottobre con il nuovo film ‘A Rainy Day in New York’. La leggenda del cinema non fa mistero di amare l’opera ed è nota la sua passione per la musica, che fa parte da sempre dei suoi riferimenti culturali.
Sarà il regista dell’opera di Puccini
Rimandi al repertorio sinfonico e operistico ricorrono in tutto il suo cinema, dal secondo movimento della Sinfonia Jupiter di Mozart citato in ‘Manhattan’ tra le ragioni per cui vale la pena di vivere, fino alla celebre frase: “Non posso ascoltare così tanto Wagner o mi viene voglia di invadere la Polonia” in ‘Misterioso omicidio a Manhattan’. Occorre poi ricordare l’uso di musica sinfonica e cameristica nelle colonne sonore, da Mendelssohn in ‘Una commedia sexy in una notte di mezza estate’ al Quartetto op. 161 di Schubert in ‘Crimini e misfatti’, passando per la Nona di Mahler in ‘Mariti e Mogli’, mentre la colonna sonora di ‘Match Point’ è interamente costituita da interpretazioni di Enrico Caruso. Senza contare il fatto che Allen è un appassionato di jazz e un musicista.
Un’incursione nel campo della regia d’opera
L’approdo di Allen a questa che (pare) resterà la sua unica incursione nel campo della regia d’opera risale al 2008 alla Los Angeles Opera. Scene e costumi sono di Santo Loquasto, che ha realizzato le scenografie di 14 film di Allen da ‘Radio Days’ (1987) a ‘Un giorno di pioggia a New York’ (2019) ottenendo tre nomination agli Oscar. L’allestimento è un omaggio al cinema italiano tra neorealismo e commedia, con un protagonista destinato a un finale non lieto. Appuntamento alla Scala dal 6 luglio.
(LaPresse)