Le acque calme ma insidiose di Porticello hanno restituito oggi il corpo di Mike Lynch, la quinta vittima del tragico naufragio del veliero Bayesian, avvenuto nella notte di lunedì. Le operazioni di recupero, condotte dai vigili del fuoco, si sono protratte per ore, culminando nel ritrovamento del cadavere che già ieri sera era stato individuato all’interno del relitto, prima che l’oscurità costringesse alla sospensione delle attività. Lynch era uno dei sei dispersi a seguito del drammatico affondamento. Rimane ora una sola persona ancora dispersa: Hannah Lynch, figlia del magnate e ultima vittima ancora intrappolata nel relitto.
Le operazioni di recupero sono state particolarmente complesse, a causa delle condizioni in cui si trova il relitto. Lo scafo del Bayesian giace inclinato di 90 gradi sul fianco destro, con l’albero maestro ancora intatto e agganciato alla struttura. Le sei cabine degli ospiti e la suite armatoriale si trovano nel ponte inferiore del veliero, a poppa, in una zona difficile da raggiungere per i soccorritori.
I sub speleologi dei vigili del fuoco, che già in passato avevano operato in situazioni simili come nel disastro della Costa Concordia, sono riusciti a farsi strada tra gli arredi rovesciati, materassi e oggetti che fluttuavano negli ambienti sommersi. Il loro impegno ha permesso, nella giornata di ieri, di recuperare i primi quattro corpi: il banchiere inglese Jonathan Bloomer, l’avvocato americano Chris Morvillo, e le rispettive mogli, Anne Elisabeth Bloomer e Nada Morvillo. I corpi sono stati trasferiti all’istituto di medicina legale di Palermo, dove verranno sottoposti ad autopsia nei prossimi giorni.
Un silenzio carico di dolore ha avvolto la banchina di Porticello mentre i corpi venivano portati a riva. Sotto le tende allestite dalla protezione civile, i familiari delle vittime e i sopravvissuti attendevano con un misto di speranza e disperazione. La tragedia ha colpito duramente non solo i parenti delle vittime, ma anche i 15 superstiti del naufragio, che sono stati alloggiati in una struttura alberghiera a Santa Flavia. Tra loro si percepisce un senso di smarrimento e di lutto condiviso, mentre emergono gradualmente i dettagli di quella notte fatale.
Le indagini sul naufragio sono ora nelle mani della guardia costiera, sotto la supervisione della Procura di Termini Imerese. Gli inquirenti stanno lavorando su due filoni principali: da un lato, la ricostruzione precisa dei minuti che hanno preceduto l’affondamento; dall’altro, l’analisi delle decisioni che hanno condotto alla tragica notte.
Martedì pomeriggio, i pm hanno interrogato per due ore il comandante del veliero, James Cutfield, 51enne neozelandese, come persona informata sui fatti. L’interrogatorio si è protratto fino a tarda sera, con gli investigatori intenti a ricostruire le fasi cruciali dell’inabissamento e a ottenere dettagli tecnici fondamentali per comprendere appieno cosa sia accaduto.
Parallelamente, la Procura ha contattato Italian Sea Group, proprietaria di Perini Navi, il cantiere viareggino che ha varato il Bayesian nel 2008 e che ha curato gli aggiornamenti strutturali e tecnologici del veliero nel 2016 e nel 2020. Gli investigatori puntano a raccogliere tutte le informazioni possibili sullo stato dell’imbarcazione e su eventuali problematiche tecniche che potrebbero aver contribuito al naufragio.
Il Bayesian era un veliero oceanico di lusso, simbolo di eleganza e tecnologia navale, trasformato in una trappola mortale nel corso di pochi minuti. Gli aggiornamenti effettuati negli ultimi anni avrebbero dovuto garantirne l’affidabilità e la sicurezza, ma qualcosa è andato storto. Le indagini cercheranno di chiarire se siano stati commessi errori umani o se vi siano state negligenze tecniche che hanno portato al disastro.