S. MARIA CAPUA VETERE – Estorsore e specchiettista in almeno due omicidi ordinati dal gotha del clan dei Casalesi. Ma Ciccio ‘e Brezza, al secolo Francesco Zagaria, dal 2019 collaboratore di giustizia, è stato anche altro: avrebbe speso il proprio peso economico e di uomo di mafia nelle elezioni di diversi comuni del casertano. E tra questi ci sarebbe anche la città del Foro. Nel raccontare alla Dda di Napoli l’impegno che nel 2011 avrebbe profuso per sostenere la candidatura a sindaco di Biagio Di Muro ha tirato in ballo pure la professoressa Angelina Cuccaro: “Anche da lei (della quale Zagaria non ricorda il nome di battesimo, ndr), all’epoca titolare della scuola ‘La Sapienza’ di S. Maria Capua Vetere, mi fu chiesto di appoggiare Di Muro.
Mi conosceva bene anche perché era originaria di Giano Vetusto, cioè del paese dove si trova la mia azienda agricola e dove sono residente. La Cuccaro – ha riferito il pentito – mi incontrò presso la scuola che all’epoca era a Santa Maria Capua Vetere per poi spostarsi sull’Appia. L’incontro avvenne presso la vecchia sede a nome ‘La Sapienza’. Dopo lo spostamento la scuola ha cambiato nome in ‘Padre Pio’. All’incontro era presente anche Biagio Di Muro ed io dissi alla Cuccaro che già stavo appoggiando il Di Muro e lei mi chiese di sostenere anche la candidatura, forse della stessa Cuccaro o di un suo parente, a consigliere comunale”.
Le dichiarazioni di Ciccio ‘e Brezza raccolte dai magistrati sono state recentemente depositate dalla Procura generale nel processo d’Appello che vede a giudizio, tra i vari imputati, proprio l’ex primo cittadino Di Muro. Al centro dell’iter giudiziario c’è l’appalto per i lavori di ristrutturazione dello storico palazzo Teti-Maffuccini che, stando alla tesi dell’Antimafia, sarebbe stato veicolato illecitamente dall’allora sindaco seguendo presunti accordi corruttivi stretti con l’ingegnere Guglielmo La Regina e Alessandro Zagaria, uomo d’affari di Casapesenna, per favorire il clan dei Casalesi (circostanza non ritenuta provata dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere). La Cuccaro è totalmente estranea a questo processo, non è indagata ed è innocente fino a prova contraria.
Le parole di un pentito non sono oro colato. Vanno riscontrate, approfondite. Rappresentano un elemento che va verificato con attenzione e nulla più. E la professoressa, informata di quelle che ha riferito Ciccio ‘e Brezza nei suoi confronti, le ha smentite punto per punto: “Inizio col dire che questo signore mai è venuto presso la mia scuola. Ho capito di chi si tratta perché ho visto il suo volto e letto il suo nome negli ultimi anni tantissime volte sul giornale nelle pagine di cronaca.
Ripeto, non ho mai organizzato incontri con lui per chiedergli di sostenere Di Muro. E poi, io, a che titolo lo avrei fatto? Dice che avrei chiesto appoggio a lui anche per una mia candidatura o per quella di un mio parente. Io non ero candidata, sono stata nominata assessore successivamente. E, salvo che mi sfugga adesso qualche legame, non si è mai candidato nessuno della mia famiglia a Santa Maria Capua Vetere. Probabilmente – ha aggiunto la Cuccaro – non gli starò molto simpatica oppure si sarà confuso, molto confuso. Avrà battuto la testa. La mia scuola è aperta dalle 8 del mattina alle 8 di sera per svolgere costantemente le sue attività, non per fare politica”.
La professoressa, storica esponente di Forza Italia, parteciperà alle Comunali candidandosi nella lista Socialista e Riformisti, inserita nella coalizione guidata da Antonio Mirra, messa in piedi anche con il contributo politico dell’avvocato Nicola Leone. Anche quest’uiltimo nei mesi scorsi è stato tirato in ballo dal collaboratore di giustizia Zagaria.