TORINO – “La tragedia non è concluso. La apertura delle imprese non compete alla Regione. La Regione non può aprire imprese e scuole. Bisogna affidarsi al senso di responsabilità dei veneti. Nessuno pensi che è già finita. Domani parleremo della ordinanza che sto facendo. Il virus non se ne è andato. Torneremo alla normalità nel tempo, occorrerà parecchio tempo. Non abbassare la guardia. C’è una macchina che funziona, ma anche un popolo che risponde. Siamo diventati un caso da studiare. Se i veneti non avessero rispettato le regole avremmo bilanci peggiori”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia in diretta fb.
Sulla situazioni tamponi
“Ormai siamo a 200mila tamponi in Veneto, la macchina funziona, siamo a pieno regime. Ad oggi sono 18356 le persone in isolamento, 14077 quelle positive, ma l’aumento dei positivi non è un indicatore, la crescita si spiega col numero di tamponi che facciamo, Chi non ha positivi vuol dire che non fa tamponi, tra l’altro solo l’1,3% dei medici negli ospedali è positivo, sui 110mila medici: ciò significa che il sistema di protezione nella sanità funziona. Le protezione da parte dei medici ci sono state. In terapia intensiva ci sono 249 persone. I morti sono 759, con quelli fuori dagli ospedali abbiamo passato gli 800.”, aggiunge Zaia.
L’ottimismo
“Coi farmaci sperimentali sta andando bene. Siamo in attesa della fornitura di Avigan dalla Fuji, siamo ansiosi di poterlo sperimentare. Funziona il farmaco per la artrite reumatoide e funziona l’antimalarico. Sembra che i cocktail di farmaci funzionino. Sembra che la polmonite interstiziale sia forse da mettere in secondo piano rispetto al fatto che si formano trombi a livello polmonare e quindi si introduce il tema dell’anticoagulante e dell’eparina. Siamo sul pezzo e le sperimentazioni funzionano”
LaPresse
Zaia: “La tragedia non è conclusa, non bisogna abbassare la guardia”
"La tragedia non è concluso. La apertura delle imprese non compete alla Regione. La Regione non può aprire imprese e scuole. Bisogna affidarsi al senso di responsabilità dei veneti. Nessuno pensi che è già finita".