Zan: “A nessuna scuola può essere imposto cosa inserire nei programmi”

L'intervento del deputato dem e attivista lgbt

Alessandro Zan (Foto Fabio Cimaglia / LaPresse)

MILANO – “Non sono credente, ma ho avuto una educazione cattolica e da ragazzo ero dell’Azione cattolica e leggevo i Vangeli in Chiesa. Il fatto di essere gay e vedere che la Chiesa non mi accettava, mi ha allontanato”. Alessandro Zan, deputato dem e attivista lgbt, da cui prende il nome la legge contro l’omotransfobia, parla in una intervista a La Repubblica e dice di rispettare le posizioni cattoliche. Ma non le strumentalizzazioni, né “le invasioni di campo senza precedenti del Vaticano”.

“Non ho mai detto, né dico che la legge non si possa cambiare. Il Senato ha la sua autonomia. Ma alla Camera abbiamo fatto oltre un anno di lavoro, di mediazione e di confronto, con emendamenti e discussioni, raccogliendo preoccupazioni e dubbi anche dei cattolici”, afferma.

“Non sono credente, ma ho avuto una educazione cattolica, da ragazzo ero dell’Azione cattolica e leggevo in Chiesa. Il fatto di essere gay e vedere che la Chiesa non mi accettava, mi ha allontanato”, aggiunge.

Zan sottolinea che del ddl che porta il suo nome è stato “già modificato l’articolo 4 per chiarire, ove mai ce ne fosse stato bisogno, il pluralismo delle idee e la libertà delle scelte. Se un parroco in una chiesa dice che gli omosessuali sono tutti peccatori, nessuno mai potrà sanzionare questa espressione. Se uno oggi dice chegli ebrei devono morire, scatta la legge Mancino per istigazione all’odio religioso. Ma se afferma che i gay devono morire, silenzio”.

In merito al riferimento all’identità di genere, contenuto nell’articolo 1, Zan spiega che “serve solo a proteggere le vittime di violenza e per fornire al giudice il movente che ha determinato quella aggressione o discriminazione”.

“L’articolo 7 non impone dei percorsi – prosegue in merito al nodo relativo alle chiese cattoliche – c’è una offerta formativa che sta nel patto di corresponsabilità sui progetti condivisi tra scuola e famiglia. A nessuna scuola può essere imposto di inserire ciò che non vuole”.

“C’è nella legge una assoluta garanzia. Abbiamo esteso la legge Mancino che contrasta l’odio religioso e razziale. Salvini e la destra con il loro ddl fanno passi indietro e utilizzano la legge contro l’omofobia per depotenziare la Mancino”, dice ancora.

“Se le modifiche creano disparità di trattamento, non ci sto. La paura che una legge naufraghi nel voto segreto c’è sempre, ma se la maggioranza che l’ha votata alla Camera tiene – da Pd a M5S, renziani, sinistra, autonomie e liberal di Forza Italia allora va in porto”, conclude.

(LaPresse)

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