MONDRAGONE – Quello tra Giovanni Zannini, avvocato e consigliere regionale, e l’imprenditore Alfredo Campoli è un rapporto forte, intenso, che va oltre la politica: sono amici e compari di nozze. E stando all’attività investigativa condotta dai carabinieri di Aversa, i due erano anche sul punto di diventare soci in affari. Se i militari dell’Arma si sono concentrati sulla loro relazione, è perché, secondo l’ipotesi dell’accusa, si sarebbero resi protagonisti di una vicenda corruttiva. Quale? Zannini avrebbe usato la sua influenza politica per garantire a Campoli appalti pubblici. Nel dettaglio, stando a quanto tracciato dai pm Giacomo Urbano e Gerardina Cozzolino, che stanno coordinando l’inchiesta, il consigliere regionale si sarebbe speso per far ottenere alla Columbus Edilgest, società riconducibile proprio a Campoli, affidamenti dal Comune di Teano. E l’uomo d’affari avrebbe poi ricompensato l’amico e politico regalandogli dei motorini per i suoi figli.
Logicamente, è una tesi tutta da dimostrare e il prosieguo dell’indagine, visto che è ancora in corso, potrebbe anche rivelare la sua non fondatezza. Prima però che si concretizzasse questo ipotetico episodio corruttivo, i carabinieri, a dimostrazione della connessione tra politico e imprenditore, hanno tracciato un tentativo di business che avrebbero voluto condurre insieme. Quale? L’apertura di un McDonald’s sul Litorale. La circostanza emerge dall’attività intercettiva condotta dagli investigatori. Zannini, hanno ricostruito i militari di Aversa, sarebbe venuto a sapere dal rappresentante di zona della multinazionale americana che c’era l’interesse della società di realizzare un punto proprio a Mondragone. E così il politico avrebbe attivato il suo braccio imprenditoriale, ovvero Campoli, affinché acquistasse un terreno da destinare poi all’apertura del McDonald’s. Ma il consigliere regionale gli consigliò di intestare il terreno a terzi, evitando così che l’operazione fosse direttamente riconducibile a lui. E in una conversazione del giugno 2023, il politico suggerì discrezione al compare di nozze. I terreni da acquistare vengono poi individuati, ma la società di fast-food fece decadere l’interesse. Per quale motivo? Probabilmente per il repentino cambio di intestazione degli immobili dove sarebbe dovuta sorgere la struttura. Insomma, il business sfuma.
Ma i carabinieri, tenendo sotto controllo i cellulari dei due e attivando le cimici nelle auto che usavano, apprendevano, quasi in coincidenza dello stop all’operazione McDonald’s, che Zannini e Campoli, con le rispettive famiglie, erano in procinto di fare una gita in barca a Capri. Si tratta dell’uscita sul yacht Camilla connessa alla vicenda Spinosa: il consigliere regionale si sarebbe attivato per consentire agli imprenditori Paolo e Luigi Griffo, patron di Spinosa, di non perdere oltre 10 milioni di euro di finanziamento da Invitalia per sostenere le spese di costruzione di un mega impianto di produzione di mozzarella a Cancello Arnone (ora sottoposto a sequestro). Secondo la Procura, quei soldi sarebbero stati incassati dalla Spinosa indebitamente grazie all’intervento di Zannini e i Griffo, per ripagarlo, gli avrebbero offerto quella gita in barca. Anche in questo caso (che è costato al politico le ipotesi di reato di corruzione e truffa) si tratta di una tesi oggetto di un’attività ancora in corso e che, logicamente, dovrà essere poi valutata dai giudici: fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile, Zannini, Campoli e i Griffo sono da considerare innocenti.