MONDRAGONE – Le presunti pressioni nel mondo Asl, l’attivarsi per evitare che gli imprenditori Paolo e Luigi Griffo, di Castelvolturno, perdessero un finanziamento milionario da Invitalia (per costruire un mega caseificio a Cancello Arnone) e l’aver agevolato, sfruttando la propria forza politica, l’amico e imprenditore Alfredo Campoli nell’ottenere un appalto a Teano: protagonista di tutte queste operazioni, sostengono i magistrati Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, è il consigliere regionale Giovanni Zannini.
Operazioni che avrebbe concretizzato, ritengono i pm, infrangendo la legge. Per cercare ulteriori elementi a sostegno di queste tesi, gli inquirenti, lo scorso ottobre, hanno ordinato il sequestro di telefonini, dispositivi informatici vari e documenti vari nelle disponibilità proprio di Zannini, Campoli, dei Griffo e degli altri inquisiti. Un blitz ritenuto ai fini investigativi necessario ma che, tra i suoi contraccolpi, ha avuto quello di rendere nota l’attività investigativa in corso dei carabinieri e i principali temi che stava affrontando (anche se, proprio i militari dell’Arma, ritengono che Zannini era ormai al corrente del lavoro che stavano svolgendo).
Ma l’indagine è più complessa di così come è emersa con le perquisizioni di ottobre e tocca anche altri aspetti. L’attività investigativa dei militari, infatti, ha acceso i fari anche sul Comune di Mondragone, la città di Zannini nella quale, politicamente, incide con estrema forza (è stato tra i proponenti del Patto civico che ha vinto le elezioni nel 2022). La Procura si sta dedicando a un’ipotesi di corruzione (datata estate 2023) che vedrebbe come attori sempre il consigliere regionale, affiancato dall’amico Campoli, marito dell’assessore Maria Rosaria Tramonti (estranea all’inchiesta) e un funzionario del Municipio.
Zannini, Campoli, i Griffo e gli altri soggetti coinvolti nell’indagine coordinata dalla Procura, diretta da Pierpaolo Bruni, sono da considerare innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile. E non è da escludere che il prosieguo dell’inchiesta, dato che ancora non è arrivata alla conclusione, possa far emergere la loro estraneità rispetto ai reati contestati.