ROMA – Il Partito Democratico non riesce a fare di necessità virtù. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti lancia Piazza Grande. L’evento che si terrà ad ottobre rischia di trasformarsi nella contromanifestazione della Leopolda dell’ex premier Matteo Renzi. Intanto, sempre a ottobre, il segretario in carica Maurizio Martina lancia il forum nazionale a Milano.
L’individualismo schiaccia il partito
I personalismi prevalgono sull’interesse comune e la sfida per il congresso nazionale per l’elezione del segretario si preannuncia difficile. Zingaretti, unico candidato ufficiale in campo, che sembra raccogliere il favore degli antirenziani, pescando nel mondo sindacale e tra gli amministratori locali, dal palco della Festa dell’unità di Ravenna ha lanciato la propria iniziativa: “#Piazzagrande tantissimi partecipanti! Ci spostiamo in una location più grande all’Ex Dogana a Roma e in una nuova data: 13/14 ottobre. Poi tappe in tutta Italia”. Così sui social il governatore che sogna di ‘tornare a vincere’. “Dobbiamo ricollocare la sinistra e ricostruire il nostro modo di essere partito – sostiene Zingaretti – Noi abbiamo perso la capacità di stare dentro la società moderna, siamo stati pigri. Voglio dare una mano, abbiamo vinto diventando un punto di riferimento dopo lo scandalo Fiorito. Vorrei dare una mano per portare un movimento a ragionare su come cambiare per tornare a vincere”.
Scontro fratricida
Una delle premesse per tornare a vincere potrebbe essere quella di evitare di farsi lo sgambetto e pestarsi i piedi a vicenda. Come reagirà Renzi nell’apprendere che Zingaretti ha fissato ‘Piazza Grande’ qualche giorno prima della Leopolda e che le presenze o le assenze peseranno più del previsto?
L’utopia martiniana
A sognare un partito in grado di tornare tra la gente, non solo per prendere fischi, è Martina che lanciando il forum nazionale di fine ottobre a Milano racconta la sua ricetta per la rinascita del Pd. “Noi stiamo già lavorando tanto col percorso che abbiamo tracciato – spiega – Il congresso sarà prima delle europee certamente. I primi giorni della nostra festa nazionale a Ravenna ci hanno dato spunti interessantissimi. A fine ottobre avremo il forum nazionale a Milano. Sono convinto che presto questo lavoro pagherà e sarà sostenuto da tante persone che vogliono un’Italia diversa da quella di Salvini e Di Maio”.
Ma il Pd perde ancora pezzi
Mentre ognuno pensa a sé, il Pd perde pezzi. Di oggi l’addio del sindaco di Salemi Domenico Venuti alla segreteria regionale del Pd e all’incarico di commissario del partito a Marsala. “Quello che è successo negli ultimi mesi – la motivazione – specie durante e dopo l’assemblea nazionale del sette luglio scorso ha fatto emergere con prepotenza ciò che è stato, a mio avviso, alla base della sconfitta clamorosa alle elezioni del quattro marzo. Una sconfitta profondamente politica, più che elettorale, di un gruppo dirigente inadeguato che ha perso via via il contatto con il territorio e con i problemi della gente per ripiegarsi definitivamente su se stesso e sulle faide interne, che purtroppo sono diventate l’unica vera ragione dello stare insieme”. Difficile dargli torto.