Milano – Sulle pensioni siamo al cortocircuito fra l’Inps e il governo. E quota 100 per il presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, Tito Boeri, farà aumentare la spesa. Quindi, a suo dire, i conti non tornano.
L’ennesimo richiamo non è piaciuto ai due maggiori azionisti dell’esecutivo
Se il vicepremier pentastellato parla di allarmismo inutile, il collega leghista sbotta: “Il presidente dell’Inps è ormai da mesi in campagna elettorale col Pd e magari sfiderà Minniti alle primarie, non lo so…”.
Entrando nel dettaglio, la quota 100, ovvero la possibilità di andare in pensione a 62 anni e con 38 anni di contributi, riguarderebbe una platea potenziale di circa 220mila dipendenti privati.
Idee che rientrano nell’ambito della graduale ‘cancellazione’ della legge Fornero, cavallo di battaglia soprattutto del Carroccio. Sta di fatto che le prime misure promesse sono in programma dall’anno prossimo. “Il governo ci ha chiesto delle simulazioni e ne abbiamo fatte tantissime“, ricorda Boeri in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.”Tutte – aggiunge – implicano per forza che ci sia un forte incremento della spesa nei primi anni“.
I principali azionisti dell’esecutivo non sono d’accordo
“Io eviterei allarmismi inutili. Quota 100 si farà“, è il pensiero del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Di Maio. Mentre Salvini torna a ribadire l’impegno preso con gli italiani di “cominciare a smontare una legge ingiusta come la Fornero e in questa manovra ci sono miliardi per aiutare migliaia di italiani a uscire dalla gabbia che si chiama legge Fornero”.
Ma sono i numeri a non convincere il presidente dell’Inps
“L’idea di una dotazione piatta e costante a sette miliardi l’anno non è minimamente supportata da alcuna delle simulazioni che ci hanno chiesto“. E non solo. Boeri respinge al mittente i “tentativi di screditarmi” ma i pentaleghisti – è ormai lapalissiano – sono di tutt’altro avviso.