NAPOLI – Direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia e professore di Anatomia e istologia patologica all’Università di Siena, il professor Antonio Giordano, grazie alla sua opera di ricerca scientifica, ha dato un grande contributo al mondo della ricerca per la battaglia contro il cancro.
Di origini napoletane ma trasferitosi negli Stati Uniti, è stato suo il merito di individuare e quindi clonare dell’RB2/p130. Si tratta del gene oncosoppressore che previene l’insorgenza del cancro, di primaria importanza nel ciclo cellulare poiché controlla la corretta replicazione del Dna.
Nella sua opera di divulgazione scientifica, Giordano si è distinto per aver reso noto il collegamento tra l’ambiente inquinato dai rifiuti tossici e l’aumento dei rischi di insorgenza delle patologie tumorali per la popolazione della Regione Campania.
Antonio Giordano: “Il 90% delle patologie è legato all’ambiente in cui si vive”
“Il disastro alla nostra terra è evidente. Oggi il mondo scientifico lo ha dimostrato: il 90% delle patologie sono legate all’esposizione all’ambiente. E’ importante determinare l’ambiente in cui viviamo e quali sono le sostanze che danneggiano o frenano la longevità delle nostre cellule“, spiega il professor Giordano.
“Il mio interesse per l’argomento è nato quando mi sono reso conto che la situazione delle patologie in Campania non veniva riportata in maniera scientificamente corretta. Ho sentito perciò il dovere di iniziare una serie di ricerche per dare reale contezza ai cittadini. Se l’umanità non trae beneficio dalla cultura, la cultura fallisce”.