Istanbul (Turchia), 11 mar. (LaPresse/AFP) – Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, si è scagliato contro la Nato, accusando l’Alleanza per non avere sostenuto la campagna di Ankara contro la milizia curdo-siriana Ypg ad Afrin in Siria. “Hey Nato! Con quello che sta succedendo in Siria, quando verrai e starai al nostro fianco?”, ha dichiarato Erdogan parlando ai suoi sostenitori a Bolu, città a est di Istanbul. “Siamo costantemente aggrediti da gruppi terroristici ai nostri confini”, ha aggiunto. Si tratta delle dichiarazioni più forti rilasciate negli ultimi tempi da Erdogan contro la Nato, alla quale la Turchia si è unita nel 1952.
Il 20 gennaio scorso Ankara ha lanciato l’operazione ‘Ramo d’ulivo’ nella regione di Afrin, nel nord della Siria, contro la milizia curdo-siriana Ypg, che controlla l’area ed è considerata dalla Turchia un gruppo terroristico, ma è al tempo stesso alleata dagli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis. L’operazione turca ha sollevato così tensioni con gli Usa e con le potenze europee della Nato, in particolare la Francia. Nonostante la dura resistenza ad Afrin, che ha determinato la morte di 42 soldati turchi, l’esercito della Turchia e i suoi alleati siriani sembrano avere riguadagnato una nuova spinta nelle ultime settimane. E ieri Erdogan ha dichiarato che l’operazione attualmente condotta da Ankara ad Afrin sarà poi estesa ad altre città chiave controllate dai curdi, verso la frontiera con l’Iraq, e in particolare alla città-simbolo di Kobane.