Livorno, 16 mar. (LaPresse) – Avrebbero accumulato debiti tributari per oltre un milione di euro e falsificato i bilanci nascondendo i beni aziendali. Per queste accuse, a conclusione di un’operazione del comando provinciale della guardia di finanza di Livorno, sono stati denunciati due imprenditori ed è stato sequestrato un immobile.
I militari hanno eseguito un decreto, emesso dal gip del Tribunale di Livorno, Fabrizio Nicoletti, di sequestro preventivo di un appartamento, a uso ufficio, nel centro di Livorno, del valore di mercato di oltre 300mila euro, nei confronti di due imprenditori, entrambi residenti nel capoluogo labronico e gestori di una società di capitali operante da molti anni nel settore dei servizi portuali, indagati per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e falso in bilancio.
Dalle indagini, come spiega una nota della guardia di finanza, sarebbe emerso che i due imprenditori avevano accumulato ingenti debiti con il fisco, omettendo di pagare le imposte sui redditi e l’Iva, fino ad assommare ruoli emessi, a carico della società, per oltre un milione di euro, e poi, consapevoli di non riuscire a corrispondere quanto dovuto all’amministrazione finanziaria, hanno posto in essere una serie di atti fraudolenti finalizzati a rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva dell’Erario: dopo aver posto in liquidazione la società, ne falsificavano il bilancio omettendo di indicare, tra le immobilizzazioni materiali, il mantenimento della proprietà dell’immobile – ora sequestrato, su richiesta del sostituto procuratore Massimo Mannucci, in quanto dolosamente non destinato a soddisfare i debiti erariali – e cedevano di fatto i restanti beni aziendali a un’altra società, senza far risultare alcun corrispettivo a titolo di affitto o cessione.
Sempre secondo gli inquirenti, i due imprenditori, una volta depositato il bilancio che indicava falsamente un attivo pari a zero, hanno cancellato la società dal registro delle imprese, nel tentativo di eludere i tentativi di esazione da parte dell’Erario e far, dunque, perdere le proprie tracce.